ORVIETO – In attesa del ballottaggio, a Orvieto si è scatenato il toto consiglio. Toto perché, benché di fatto il nuovo consiglio sia già nei numeri sia che dovesse vincere Germani sia in caso di affermazione di Concina, norme e regole rendono tutto estremamente complicato al punto che sono in circolazione varie ipotesi. Ci sono poi le voci, messe in giro ad arte per essere utilizzate in questo ultimo rush di campagna elettorale o semplicemente frutto di errori.
Proviamo a mettere un po’ d’ordine.
Nel caso le urne dovessero assegnare la fascia tricolore al candidato del Partito democratico, Germani si assicurrebbe
10 consiglieri (10 più Germani): 6 del Pd, 3 della lista civica “Per andare avanti” e uno di Sinistra ecologica e libertà.
Concina, con Germani sindaco, spetterebbero
5 consiglieri (4 più Concina): 2 di Forza Italia, 1 di Fratelli d’Italia e 2 della lista civica “Identità e territorio”. Ma uno di costoro dovrà rinunciare per far posto al candidato sindaco.
In consiglio comunale anche la candidata sindaco del Movimento 5 Stelle, Lucia Vergaglia, cui spetta un posto anche in caso di vittoria di Toni Concina.
Se sarà Concina a vincere al ballottaggio, per lui, dato l’esito del primo turno, non scatterà il premio di maggioranza,
per cui avrà 9 consiglieri (9 più Concina): 3 di Forza Italia, 3 di Identità e territorio, 2 di Fratelli d’Italia e 1 di Orvieto libera.
Per Germani scatterebbero, invece, 6 consiglieri (5 più Germani): 5 del Pd e uno della lista civica. Ma uno dovrà rinunciare per far posto a Germani. Eletta, come detto, anche la candidata sindaco del Movimento 5 Stelle Lucia Vergaglia.
Secondo questo schema, resterebbero fuori in ogni caso, tanto se vincesse Germani quanto se vincesse Concina, sia la candidata di “Ri-governare Orvieto” Laura Ricci che il candidato de “La mia Orvieto” Marco Frizza. Frizza e la Ricci avrebbero infatti chance di essere eletti solo in caso di apparentamento, ovvero di ampliamenti delle coalizioni. Eventualità che è esclusa sia dai candidati al ballottaggio che da quelli sconfitti dalle urne.
(S.T.)