Il Forum delle aree interne, in programma l’8 e il 9 maggio a Orvieto presso il Palazzo dei Congressi, segna un punto a favore dell’impegno di Regione ed Enti locali dell’Orvietano sui temi di un nuovo modello di sviluppo per quei territori rimasti ai margini delle grandi concentrazioni metropolitane. La discussione non è solo teorica poiché riguarda la destinazione di una parte consistente delle risorse della nuova programmazione dei fondi europei.
Grazie al lavoro del Ministro Fabrizio Barca – che ebbe modo di spiegare tali questioni in occasione della Festa Democratica del luglio 2013 – le aree interne sono diventate oggetto di uno studio approfondito e circostanziato. Da ciò si è consolidato un approccio non convenzionale” alle politiche di sviluppo economico e sociale: più attento ai caratteri ambientali e storici del territorio, più attento ai grandi temi della qualità della vita, della salute, dell’istruzione e del lavoro. Si è compreso che le zone interne dell’Italia, rimaste ai margini del grande sviluppo dei servizi e del manifatturiero, svolgono una funzione straordinaria ai fini del mantenimento degli equilibri agroforestali e idrogeologici, del policentrismo e dei fondamentali caratteri di diversità ambientale, culturale, economica, sociale e agroalimentare.
L’idea di Barca – congegnare un mix di risorse (fondi europei della nuova programmazione, fondi nazionali e regionali, fondi privati) per riattivare una strategia nazionale di sviluppo sostenibile delle aree interne– sta cominciando a dare i primi risultati. In Umbria il Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione, ha già avviato delle azioni preliminari per dare inizio ad un progetto sperimentale sul tema oggetto del Forum. L’Orvietano è una delle due zone dell’Umbria oggetto di un approfondimento da parte del Dipartimento.
Un risultato importante, quest’ultimo, che nasce sia dalla capacità delle amministrazioni comunali di sinergie positive in tema di politiche di programmazione di area vasta (Patto 2000, Gal Trasimeno-Orvietano, PAAO, Piano Sociale di Zona…) sia dalla notevole capacità propositiva di forze politiche, sociali e culturali emersa a seguito dell’alluvione del novembre 2012.
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