Sette bianchi e Cinque rossi: sul mercato la Nuova Linea Città di Cardeto. Nata dall’unificazione delle precedenti “Villacardeto” e “Città”, l’azienda vitivinicola orvietana ha deciso di lanciarla sul mercato inserendo tra le undici bottiglie anche il Viognier, un nuovo vino Bianco prodotto nel 2013.
L’impostazione grafica delle etichette è quella di sempre, ormai collaudata. Un’immagine classica, riproposta in chiave contemporanea, per conferire alle etichette dei vini Cardèto un’istituzionalità senza tempo. Ogni etichetta diventa la tessera di un unico affascinante mosaico che, se ricomposto, ci restituisce l’immagine della città di Orvieto come fosse un’antica stampa del Cinquecento, in cui i dettagli in oro indicano i luoghi più interessanti da visitare. Il retro etichetta è impreziosito da aneddoti, curiosità e approfondimenti legati alla città del tufo e alla sua storia che allietano il momento della degustazione e rivestono di eleganza bottiglie già importanti.
Tra i Bianchi entrati a far parte della Nuova Linea Città di Cardeto: Viognier (anno di produzione 2013), Orvieto Classico Superiore (1986), Grechetto (2000), Pinot Grigio (2007), Bianco (2011), Orvieto Classico (2011), Chardonnay (2011).
Per i Rossi: Sangiovese (1999), Nero della Greca (1997), Merlot (2011), Rosso (2011), Shiraz (2011).
“La Cardeto – ha commentato il presidente Giancarlo Cerquetelli – sta facendo i conti con l’evoluzione del mercato ed è anche per questo che stiamo portando avanti una serie di iniziative, volte a migliorare la qualità dei vini, incrementandone la sostenibilità anche attraverso la riduzione dell’impatto ambientale. Oggi Cardeto è un’azienda con una visione di progetto orientato alla produzione di vini di qualità che siano interpreti di eccellenza e punto di riferimento per l’Umbria, per l’Italia e per i mercati esteri”.
Questo lavoro si inquadra quindi nel percorso di rafforzamento e consolidamento della Cardeto che intende proseguire nel solco di tutte le varie iniziative già in atto per incrementare la sostenibilità attraverso la riduzione dell’impatto ambientale derivante dalla corretta conduzione dei vigneti, la formazione dei soci ed agendo sull’organizzazione di cantina e la semplificazione delle linee di prodotto.
“Con l’introduzione di una bottiglia più leggera, l’eliminazione dei sugheri agglomerati di qualsiasi genere e soprattutto la ricerca dell’espressione del territorio” – aggiunge l’agronomo di Cardeto Eugenio Ranchino – i clienti devono considerare l’unificazione della linea “Città” e “Villacardeto”.
In quest’ottica di rinnovamento e crescita Cardèto, ad oggi, è una delle più importanti realtà vitivinicole dell’Umbria e lavora le uve di circa 150 soci conferenti che coltivano circa 800 ettari di vigneti.