L’11 maggio prossimo si celebra la Festa della Mamma e l’azienda vitivinicola orvietana Cardèto ha colto l’occasione per ricordare tutte le donne che compongono il suo staff considerando che un buon 35% della compagine aziendale è rigorosamente “in rosa”.
Un particolare non da poco, testimonianza del ruolo crescente delle donne nel mondo del lavoro e, nello specifico, in quello del vino dove la loro presenza è una realtà ampiamente riconosciuta e qualificata. Nessuno, 30 anni fa, avrebbe creduto ad una ascesa così rilevante nel vasto settore vitivinicolo, storicamente di impronta maschile.
Numerose sono produttrici, enologhe, agronome, enotecarie, giornaliste, ristoratrici, esperte di comunicazione, le quali con grande sensibilità, passione e professionalità, contribuiscono a promuovere il vino e a valorizzare i prodotti tipici della nostra terra. Una terra ricca di cultura, storia e tradizioni.
Ecco perché Cardeto, cogliendo l’occasione della festa delle mamma, vuole ricordare e valorizzare la figura della donna nel suo complesso la cui presenza in azienda rappresenta una quota così altadi dipendenti. Per Cardeto questa presenza rappresenta indubbiamente un valore aggiunto.
In questi ultimi anni, infatti, l’influenza femminile ha contribuito a dar vita e a potenziare un cambiamento ed una trasformazione culturale all’interno del gruppo dal punto di vista della produzione e della comunicazione.
“Oggi – dice l’Amministratore il dott.Luciano Innocentini – nell’organizzazione del Gruppo Cardeto ben quattro strutture sono rette da responsabili donne: l’amministrazione, la contabilità generale, il marketing e le relazioni esterne.
La controllata Picco d’Umbria poi è interamente al femminile. La metà di queste responsabili rosa è laureata e multilingue. L’integrazione con gli altri responsabili di settore e i dipendenti – aggiunge – è assolutamente armonica, segno che a queste figure femminili viene riconosciuta serietà e professionalità. E’ un ulteriore segnale che il gruppo vuole trasmettere all’esterno, segnale di modernità e consapevolezza che il ruolo femminile si accrescerà sempre di più nel futuro”.
La presenza “rosa”, non a caso, ha dimostrato di essere una preziosa risorsa per lo sviluppo culturale ed economico di Cardeto, per aver dato nuovo impulso al settore, coltivando certi aspetti che prima non erano stati presi in adeguata considerazione, fra queste l’accoglienza, le pubbliche relazioni, i rapporti con gli operatori esteri, l’organizzazione di eventi in Cantina, le manifestazioni enogastronomiche, la cura di un packaging raffinato, il turismo enogastronomico, stimolando sempre più la curiosità del consumatore ad avvicinarsi all’affascinante mondo del vino, con la consapevolezza di trovare nel bicchiere la storia del vino e del suo territorio.