ORVIETO – Tione: verso la smobilitazione, gli operai presidiano lo stabilimento.
Ieri mattina, secondo quanto riferisce la Flai e la Camera del Lavoro di Orvieto, senza ricevere nessuna comunicazione preventiva sono arrivati presso lo stabilimento alcuni soggetti dicendo che dovevano procedere allo smontaggio di una linea di imbottigliamento, installata nello stabilimento dei Orvieto nel 2010 e definito uno degli impianti di imbottigliamento più all’avanguardia in Europa.
La notizia ha fatto subito scattare l’allarme tra i lavoratori che hanno immediatamente avvisato il sindacato! Da quel momento è stato un convulso succedersi di telefonate per capire cosa stesse succedendo.
Nei fatti tutto è stato bloccato, anche perché il clima era molto teso e i signori che erano entrati in stabilimento sono usciti dalla fabbrica capendo la situazione creatasi.
Nel frattempo tutti i soggetti istituzionali sono stati allertati e sollecitati ad attivarsi per capire cosa stesse succedendo, anche perché nell’incontro avvenuto alla presenza del Prefetto il 30 di gennaio tutto ciò non era stato paventato. Anzi a domanda precisa rivolta al Sig. Lucrezio rispetto a voci che circolavano in merito, sono state date smentite categoriche!
Nel pomeriggio è avvenuto l’incontro con l’azienda rappresentata in questa occasione oltre che da Filippo Battaglia e da Lucio Leonardi, anche da Sergio Montino e Luciano Petrone.
L’incontro è stato tesissimo, e nella sostanza è stato ribaltato completamente quanto affermato nell’incontro istituzionale del 30, anzi secondo Montino la rinascita di Tione dovrebbe passare proprio dall’alleggerimento del carico finanziario generato dalla linea 3.
A questo punto le cose si fanno molto complicate e la credibilità dell’azienda è totalmente compromessa, a cominciare da Alessandro Lucrezio, che ha saputo soltanto nascondersi dietro l’alibi delle resistenze trovate con la Cassa di Risparmio.
I lavoratori tutti hanno deciso di riunirsi in assemblea permanente fino a che questo stato di cose non verrà superato.
Dal conto loro i referenti aziendali hanno chiesto ulteriori 48 ore per poi incontrare di nuovo le rappresentanze sindacali.