“Il primo passo del rinnovamento che tutti vogliono a livello nazionale senza poi portarlo avanti fino in fondo a livello locale, sono le primarie, per le quali mi sono battuto ostinatamente. Anche a me è stato proposto un accordo, ma non l’ho accettato, perché sarebbe stato un passo indietro verso vecchie logiche che non mi appartengono e non mi sono mai mai appartenute”.
Giuseppe Germani, nel presentare ieri pomeriggio la sua candidatura alle primarie del Pd (primo firmatario Massimo Formica), rivendica orgogliosamente la coerenza con cui ha sostenuto il percorso trasparente delle primarie, contro gran parte della nomenclatura del partito.
Ecco in sintesi le ragioni della sua candidatura
1. La mia candidatura alle primarie è un’opzione: una proposta che presento all’elettorato del mio Partito e di quanti in questo partito pensano di trovare comunque rappresentati i propri ideali. È una proposta rivolta agli uomini e alle donne del Partito Democratico e agli uomini e alle donne che si riconoscono nei valori della sinistra, democratica e progressista. Si tratta di un’opzione, una possibilità di scelta.
2. Sono iscritto al Partito Democratico e ne sono orgoglioso: sono orgoglioso di appartenere ad un partito che sceglie i propri rappresentanti con il metodo della democrazia interna, che garantisce a tutti di accedere alla contendibilità delle cariche, che consente il libero confronto.
3. Ho fatto politica per passione e per impegno civico: questo è ciò che mi appassiona, la politica che può trasformare l’esistente, la politica in mezzo alla gente, la politica che si occupa del bene comune; la strategia nelle stanze del potere non mi appartiene e neanche mi affascina; la mia politica è quella della quotidianità, quella che si confronta con i problemi della gente e cerca di trovare una soluzione: in questo contesto mi trovo a mio agio.
4. La mia storia, personale e professionale, la conoscono tutti: sono nato ad Orvieto, ho studiato ad Orvieto (sono geometra), lavoro ad Orvieto (in una società del Gruppo ENI), ho avuto negli anni incarichi di responsabilità in diversi settori (dal marketing a settori tecnici), vivo ad Orvieto, sono sposato con Francesca e ho due figlie. E tutti conoscono anche la mia storia politica, che è fatta di impegno e di sacrificio, sempre a servizio della collettività e senza mai chiedere nulla in cambio.
5. Ma tutti conoscono anche quello che penso, attraverso i miei interventi in Consiglio comunale e i più recenti documenti del Partito Democratico: tutti sanno cosa penso su
– 3° calanco: un fermo no!
– pedonalizzazione del centro storico: interamente ZTL, accesso ai soli residenti, parcheggi a basso prezzo per i forestieri, minibus elettrici, regolamentazione del carico e scarico delle merci;
– viabilità nelle frazioni: zona 30, attraversamenti pedonali in sicurezza;
– attrazione degli investimenti: creare le condizioni infrastrutturali e ambientali affinché sia appetibile venire ad investire ad Orvieto
– sviluppo economico attraverso un processo di internazionalizzazione: ampliare verso l’estero il mercato di sbocco dei nostri prodotti, attrarre investitori stranieri ad Orvieto, offrire Orvieto come location per manifestazioni a carattere internazionale (settimana della cultura di un Paese straniero, ospitalità di concerti di orchestre nazionali di Stati stranieri, insediamento di un Organismo Internazionale)
6. Si è spontaneamente costituito un Comitato a sostegno della mia candidatura: si tratta di persone della società civile, alcuni sono legati a me da un rapporto di amicizia ma la maggior parte sono conoscenti, persone che hanno avuto modo di conoscermi attraverso il mio impegno politico e che hanno evidentemente apprezzato quanto ho fatto fino ad ora; il primo firmatario è Massimo Formica, che si è già espresso sulla stampa, ma ce ne sono molti altri; tra i miei sostenitori l’avvocato Massimo Morcella; questo comitato ha realizzato una brochure che sarà in distribuzione da domani: mi hanno chiesto di scrivere la mia biografia; stanno raccogliendo firme a sostegno della mia candidatura e questo mi inorgoglisce e anche mi commuove.
7. Sono candidato perché credo nel valore delle primarie e ho sempre visto come un pessimo modo di fare politica quello di scegliere nelle segreterie di partito i candidati, a qualsiasi livello; i propri candidati se li deve scegliere il corpo elettorale; avrei fatto un passo indietro, come ho detto, se si fosse trovato un candidato largamente condiviso: così non è stato, come del resto dimostrano le numerose persone che mi stanno sostenendo.