ORVIETO – Il sindaco Toni Concina risponde alla nota di Italia Nostra di Orvieto diffusa all’indomani dell’adozione da parte del consiglio comunale della variante parziale al PRG per la valorizzare e riqualificare dell’abitato della Svolta a Ciconia:
“Se il presidente di Italia Nostra Onlus – sezione di Orvieto, invece di una sistematica e impropria opposizione politica si degnasse di leggere la relazione che accompagna la variante e consultasse la registrazione della seduta consiliare, forse si renderebbe conto che la recente iniziativa della Amministrazione Comunale (la cosiddetta ‘variante La Svolta’) è, guarda caso, in linea con la ‘filosofia’ urbanistica che il senatore a vita Renzo Piano sta da tempo divulgando e cioè quella del ‘rammendo delle periferie’, che consiste nel ‘portare in periferia un mix di funzioni’, nel rendere cioè centri urbani razionali i quartieri periferici cresciuti senza progetto o bloccatisi a metà.
In ogni modo Italia Nostra onlus – sezione di Orvieto potrà sempre contribuire al perfezionamento della variante, formulando propositive osservazioni che saranno professionalmente esaminate dagli uffici comunali e coscienziosamente valutate dal consiglio comunale, come dovrebbe correttamente fare, dando la sua lettura del territorio, le ipotesi di salvaguardia, gli indirizzi di miglioramento, eccetera (attività mai portata avanti in questi anni, che avrebbe potuto essere recepita negli atti urbanistici dell’amministrazione).
Sarcasmi da ‘quattro amici al bar’ sembrano da tempo strumentali, questi si, a finalità partitiche o peggio per tirare la volata a gruppuscoli che stanno utilizzando tutti i mezzi per il possesso della città, cominciando dal controllo di Enti o Istituzioni, oggetto indefesso di scalate finora fortunatamente abortite.
Nessuna campagna elettorale quindi, che comunque non dovrebbe essere Italia Nostra Onlus – Sezione di Orvieto a stigmatizzare, con esternazioni associative che speriamo rispecchino l’opinione della maggioranza degli iscritti e non soltanto quella di un ‘dominus’.
E neanche vizi privati che rimandiamo eventualmente al mittente ed ai suoi ‘pretoriani fedelissimi’, nel ricordo di vicende ed abusi urbanistici lontani.
Si tratta semplicemente di una variante (partecipata ai cittadini interessati), che riqualifica e valorizza un nucleo privo di identità, nato in maniera episodica e caotica lungo una strada, dove è indispensabile costruire una nuova immagine urbana e realizzare un sistema di spazi pubblici in grado di riqualificare l’intero quartiere. E non si tratta quindi, come volgarmente scritto, di trasformare un terreno agricolo in zona esondabile in area edificabile. Nessuna “palafitta” ma la previsione di attività culturali, sportive, commerciali e direzionali, componenti chiave della valorizzazione.
E rammentiamo che i proprietari dei terreni destinati ad attrezzature pubbliche li dovranno cedere gratuitamente all’Amministrazione Comunale, così come i lottizzanti dovranno farsi carico della realizzazione degli assi stradali.
Dio ci protegga da Onlus che si inventano ‘strade per raggiungere la discarica’ (quali ?!…), ‘colate di cemento’ e altre considerazioni malmostose e demagogiche, improprie per una Associazione, altrove diversamente impegnata davvero nella difesa del bene pubblico.
Se posso (e se possibile, ma ne dubito), meno complotti e più serena partecipazione”.