Semplificazione burocratica e interruzione del pagamento del contributo ambientale. Lo chiedono alla Regione, a nome di tutte le imprese del settore, i rappresentanti della Sezione dei materiali da costruzione e delle attività estrattive di Confindustria Umbria Luca Cipiccia e Francesco Piselli.
A causa della lunga crisi che dal 2007 a oggi ha determinato una diminuzione dell’attività estrattiva, il comparto ha subito una contrazione di oltre il 45 per cento, come documentato nella relazione sull’andamento del settore presentata recentemente dall’Osservatorio regionale delle attività estrattive della Regione Umbria. Nonostante questo costante calo, nel 2008, la quota del contributo ambientale che le aziende corrispondono a Regione, Provincia e Comuni in relazione al materiale estratto, è stata aumentata del 50 per cento.
“Di questo passo e in queste condizioni – sottolineano Cipiccia e Piselli – il settore non potrà sopravvivere con conseguenze gravi per le imprese che vi operano, per le persone che vi lavorano direttamente e per l’intera filiera delle costruzioni. Stiamo vivendo un momento eccezionale per la sua drammaticità che richiede misure parimenti eccezionali.”
Proprio per questo gli imprenditori del comparto chiedono, innanzitutto, nel breve termine, alla Regione Umbria l’interruzione del pagamento del contributo ambientale regionale per consentire un alleggerimento del carico di costi che grava sulle imprese. Accanto a questo, che nell’immediato rappresenta l’aspetto principale, ritengono ormai non più rinviabile l’avvio di un percorso per la modifica della normativa regionale che regola le attività estrattive. Un percorso verso una semplificazione dei procedimenti e uno snellimento delle procedure sia per l’accertamento dei giacimenti che per il rilascio delle autorizzazioni e l’approvazione delle varianti in corso d’opera.
“La Regione – hanno concluso i due Presidenti – in altre occasioni si è dimostrata sensibile e disponibile a prendere in considerazione le istanze del settore. Confidiamo di poter essere ascoltati anche su queste richieste soprattutto in relazione alla gravità della situazione in cui versano le imprese legate all’industria estrattiva”.