ORVIETO – Grande in città la soddisfazione per la ventunesima edizione di Umbria jazz winter appena messa in archivio. Mentre gli operatori – albergatori ristoratori ed esercenti – si fregano le mani per gli incassi tanto attesi (quest’anno più che mai) dei quattro – cinque giorni del festival, è il sindaco stesso a commentare positivamente l’andamento della kermesse chiusa a Capodanno, secondo gli organizzatori con 60mila presenze e un +20% negli incassi.
“E’ una bellissima notizia – dice il sindaco Toni Concina – una notizia che porta ottimismo in città e non solo. Una serie di concerti straordinari (mirabile quello della giovane cantante Cécile McLorin Salvant), vanto della collaudata organizzazione di Carlo Pagnotta e dei suoi amici. Ma una nota di commosso ringraziamento – aggiunge Concina – va a tutti coloro che si sono impegnati per l’evento, in particolar modo alle persone della Te.Ma. Ce l’abbiamo fatta, nonostante ahimè le onnipresenti difficoltà di budget, quest’anno particolarmente pesanti per il “tradimento” del Ministero dei Beni Culturali, ma alla fine superate grazie a tanti amici generosi e comprensivi, che ringrazierò immediatamente.
La presenza prestigiosa ai concerti della presidente della Camera Laura Boldrini è stata davvero apprezzata e gratificante – conclude il sindaco – La città ha retto bene l’invasione degli appassionati di jazz, ma faremo certamente tesoro di alcune nuove esperienze di questa entusiasmante avventura”. Il riferimento del sindaco al mancato finanziamento anche quest’anno da parte del Ministero dei Beni Culturali è particolarmente bruciante. Se lo scorso anno, infatti, il Governo aveva volutamente cassato la manifestazione dalla rosa di quelle beneficiarie di finanziamenti, quest’anno è insorto un quid pro quo per cui il Ministero ha sì destinato le risorse per il festival, ma per quello estivo e non per quello invernale.
In ogni caso, la macchina organizzativa è già in moto per la ventiduesima edizione di Umbria jazz winter il cui programma tornerà come ai vecchi tempi a spalmarsi su sei giorni e non più su cinque: dal 27 dicembre 2014 al primo gennaio 2015. Un giorno in più di jazz e di fiato – si spera – per la città.