ORVIETO – Fusione dei Comuni, la Cisl frena.
“Si fondono i cinque comuni dell’Alto Orvietano – commenta il responsabile Cisl dell’Orvietano, Enrico Borri – e la popolazione interessata non è adeguatamente informata su una scelta epocale, che – se passerà- avrà ricadute imponenti nel territorio. E verosimilmente anche per la regione. Semplificare questioni complesse è sempre un errore. Soprattutto se si fa senza coinvolgere adeguatamente la cittadinanza, cercando vari e costruttivi confronti e spiegando in maniera diffusa e puntuale, grazie anche all’elaborazione ed esposizione di analisi tecniche di prospettiva, un progetto il più possibile condiviso in una visione di medio-lungo periodo.
Questo, nel rispetto del territorio e della popolazione coinvolta. Ma anche della regione, che potrebbe vedere nella fusione di Fabro, Monteleone d’Orvieto, Montegabbione, Ficulle e Parrano un progetto capofila. Per essere proposto, con i giusti distinguo, in altre realtà regionali.
Anche per questi risvolti non è comprensibile la metodologia adottata. Che non si sviluppa sul necessario confronto con la cittadinanza. E fa caricare di eccessiva responsabilità gli amministratori”.
“Un tema così importante – continua Borri – che investe il bene della comunità e l’interesse generale, non può essere ridotto a una mera contrapposizione, a uno scontro politico.
Riguardo al contenuto, la popolazione, il mondo dell’associazionismo, le parti sociali, gli imprenditori e le amministrazioni si dovrebbero confrontare maggiormente sull’opportunità di ricercare politiche che permettano risparmi a vantaggio della detassazione dei lavoratori, dei pensionati e delle aziende e una lotta agli sprechi e ai privilegi che liberi risorse a vantaggio delle fasce più deboli, perseguendo politiche di sviluppo territoriali, l’incremento dei servizi e la creazione di posti di lavoro. Questo mettendo a rete il territorio dell’Alto Orvietano con altre realtà anche attraverso una maggiore valorizzazione della filiera turismo-ambiente-cultura”.
Le stesse perplessità sembrano essere emerse nel primo degli incontri pubblici che si è svolto giovedì sera a Ficulle, in vista della richiesta di referendum che i consigli comunali si apprestano a deliberare lunedì. In sostanza è l’accelerata che si sta dando al progetto che preoccupa. Molti hanno espresso il timore riguardo ad alcune possibili conseguenze: perdita della propria identità storico – culturale, perdita di servizi importanti come gli uffici postali, la caserma dei carabinieri, le scuole. Un nuovo incontro si terrà oggi pomeriggio alle 16 a Montegabbione. Parteciperà anche il sindaco di Ripe (in Provincia di Ancona) Fausto Conigli, sindaco di uno dei tre Comuni nelle Marche che dal 1 gennaio 2014 sono già fusi in un nuovo comune che si chiama Trecastelli. Conigli porterà la sua esperienza, illustrerà i percorsi intrapresi e sarà d’aiuto dunque anche per chiarire tutti i dettagli e gli aspetti tecnici organizzativi di un Comune unico.