ORVIETO – Manca l’agibilità per palazzo Simoncelli, la quota comunale del fondo di gestione e nuove risorse pubbliche e private. Ci sono un potenziale accordo con i creditori, con i dipendenti e 70 studenti americani in arrivo per gennaio. Ecco il quadro sullo stato di avanzamento dei lavori in corso per il rilancio del Centro studi città di Orvieto: se ne è parlato in consiglio comunale perché l’assise (con tre astenuti tra i banchi della maggioranza: Ranchino, Sborra e Meffi) ha preso atto della pianificazione delle attività programmate dal nuovo cda presieduto da Eugenio Fumi. Per alcuni si tratta di accanimento terapeutico. Lo dimostrano le astensioni di chi ritiene evidentemente che il Csco sia“bollito” con il buco in bilancio che si ritrova e con i crediti che vantano i dipendenti ma soprattutto la cooperativa Carli (in totale circa 600mila euro). Concina si è impegnato però a provare ogni strada possibile per mantenere in vita la scuola di alta formazione e quindi, tra ritardi vari – tanto per fare un esempio la scuola è stata trasferita a palazzo Simoncelli a giugno 2012 e per il palazzo ancora non c’è l’agibilità – da mesi si compiono studi di ogni genere per rivitalizzarlo, prima con una commissione di esperti ora con un nuovo consiglio di amministrazione che in un mese di attività ha già raggiunto diversi risultati. La cooperativa Carli sarebbe disposta a rateizzare il credito in 10/12 annualità, rinunciando agli interessi, i dipendenti sono pronti a chiudere le controversie legali con la riassunzione ed un accordo transattivo. D’altro canto però non tutte le pre condizioni dettate dal nuovo Cda sono state accolte dal Comune. C’è l’impegno a trovare spazi idonei per le lezioni e si impegnerà ad aiutare la scuola a trovare nuovi partner pubblici e privati ma non verserà la quota di 25mila euro del fondo di gestione del Csco per ragioni di bilancio. “Soldi pubblici da mettere in gioco non ci sono, e comunque significherebbe continuare a perpetuare le stesse dinamiche del passato – ha puntualizzato il sindaco Toni Concina nel suo intervento -. Dobbiamo riuscire quindi ad attivare sostenitori pubblici e privati. Questo è il massimo che si può fare in questo momento. La mia raccomandazione è quella di dare ancora una volta una chance al Centro studi”.
Sulla possibilità di reperire fondi, il capogruppo del Pd Giuseppe Germani stimola la Fondazione Cro “che proprio recentemente – ha osservato – ha dichiarato di impegnarsi per lo sviluppo economico del territorio. Il nostro auspicio – ha ribadito Germani – è che possa tornare a contribuire al nuovo Csco. Sarebbe importante, inoltre, dare vita ad un’associazione di tutte le oltre duemila persone che in questi anni sono transitate all’interno della scuola perché possano dare un loro contributo per scrivere una nuova pagina del Centro studi”.