Un nuovo blocco parto per le emergenze, una sala ambulatoriale di chirurgia complessa e lo spostamento della sala gessi. Sono le principali novità in arrivo al Santa Maria della Stella di Orvieto. Lavori fatti e da fare, nell’ambito di un più vasto progetto di riorganizzazione e potenziamento dei servizi, saranno presentati martedì presso il nosocomio dal direttore generale della Usl Umbria 2 Sandro Fratini, alla presenza del sindaco della città Toni Concina, del presidente della Fondazione Cro, Vincenzo Fumi e della presidente di Regione Catiuscia Marini.
Il tribunale dei diritti del malato e Cittadinanzattiva approfittano per fare il punto della situazione dei servizi del locale nosocomio.
di TDM Orvieto Odero Montanini, Cittadinanzattiva Gianni Pietro Mencarelli
A giorni una nuova visita pastorale all’interno dell’Ospedale di Orvieto, La presidente Marini scenderà e verrà ad inaugurare le recenti migliorie, tra le quali: le manutenzioni apportate in sala parto, per l’adeguamento impiantistico e strutturale necessario a garantire la sicurezza per le emergenze ostetriche,interventi che fin ora non erano mai stati autorizzati sebbene richiesti , visto che l’ostetricia si trova al quarto piano e le sale operatorie al secondo; ci sono voluti ben 13 anni per decidere in tal senso, ma la vera novità è rappresentata dallo spostamento della sala gessi di cui il TDM, da almeno tre anni, ne aveva richiesta di trasferimento, in funzione di una maggiore riservatezza in quanto la vecchia collocazione presso le sale operatorie vanificava il rispetto della privacy dei pazienti. Sembrerebbe ora, che la vecchia sala gessi sarà utilizzata previo opportuni lavori di adeguamento, per piccoli interventi di varia natura, andando cosi a migliorare la disponibilità delle sale operatorie per interventi in elezione. Ma fin qui tutto bene e, al di la della scarsa comunicazione che caratterizza anche questa gestione, ormai è un’abitudine, ci permettiamo di criticare la recente inaugurazione della Terapia Intensiva (inaugurata per almeno tre volte) che doveva passare da due a cinque posti e non ha visto ancora completarsi gli organici per cui è rimasta solo una operazione di facciata; così come la dotazione di nuovi mezzi di soccorso (obsoleti) e dotati di tutte le attrezzature necessarie promessi in più occasioni, come la zona di atterraggio dell’elisoccorso di cui esiste un progetto da almeno 13 anni, sarebbero obiettivi di primaria importanza, non secondari anche alcuni interventi di manutenzione alla viabilità interna sprovvista ancora di segnaletica stradale,come la ripulitura della camere mortuarie che sono irrispettose.
Le recenti disgrazie accadute a concittadini/e che si sono rivolti al nosocomio per emergenze meritano una maggiore attenzione per eliminare i fattori chi potrebbero incidere in un mancato/ tempestivo soccorso, che, in alcuni casi, potrebbe essere ricollegato a scarso personale,o addirittura alla mancanza nell’immediatezzadi specialisti che devono essere chiamati in pronta reperibilità per gestire le situazioni più critiche. L’ospedale definito per le emergenze, ha bisogno di avere tutte le dotazioni di organico e di attrezzature necessarie per garantirne la piena funzionalità, soprattutto per non sottoporre a rischi gli utenti,ma anche il personale sanitario per le responsabilità professionali,a fronte di una spending review e di una “ medicina difensiva” che lo rendono sempre più indeciso nel suo operare.
Il TDM reclama comunque maggiore trasparenza e coinvolgimento preventivo nelle scelte che altrimenti, calate dall’alto risulteranno sempre mal comprese; si rende disponibile come sempre dichiarato a potenziare l’informazione, proponendosi come interlocutore per l’ accoglienza. al fine di migliorare il confort agli utenti
