ORVIETO – Non ha convinto del tutto i revisori ma è bastato ai consiglieri per votare al bilancio. E così, grazie all’emendamento presentato dal sindaco, ieri a sera tarda, dopo mesi di polemiche e equilibrismi di bilancio, il Comune di Orvieto è riuscito ad approvare il preventivo 2013 e dare il via libera al ricorso alle procedure di riequilibrio pluriennale (pre – dissesto).
E’ stata sufficiente una manovrina da 370mila euro – a fronte di scostamenti che i revisori hanno ritenuto ben maggiori – a tranquillizzare la maggioranza che in extremis ha serrato le fila e ha votato compatta con la sola astensione di Tonelli. Senza tenere in considerazione il parere dei revisori. Remore? Non più di tante perché – è stato detto a più riprese – più di così non si poteva fare. In sostanza, secondo il collegio, l’emendamento risolve le criticità delle entrate (scostamenti su Tarsu, multe e Imu) ma non quelle relative agli accantonamenti che restano insufficienti. “Si tratta di criticità impossibili da coprire se non azzerando servizi che, a fine anno, non si possono più azzerare perché i soldi sono stati già spesi” ha osservato con estrema semplicità il consigliere del Pdl Pierluigi Leoni. Dunque, superato lo scoglio del preventivo, via libera al pre – dissesto. Bocciata a maggioranza una pregiudiziale delle opposizioni sull’assenza delle controdeduzioni della giunta al parere non favorevole dei revisori. Anche qui la maggioranza ha votato compatta, rinfrancata dal parere del segretario che ci ha messo una pezza. In sostanza, sarà il consiglio comunale a specificare le ragioni per cui si è discostato dal parere dei revisori. A nessuno, in ogni caso, è sfuggita la delicatezza e la gravità del momento tanto che il dibattito ha finito per riannodare gli ultimi dieci anni di storia amministrativa orvietana, dall’operazione verità del 2006 (l’emersione dei debiti fuori bilancio), ai tentativi di Mocio di destrutturare il bilancio (e non solo) per cambiare la politica delle entrate. Non a caso gli interventi più veementi sono stati forse quelli dei cosiddetti“responsabili” Marco Frizza e Roberto Meffi che hanno ricordato al centrosinistra dal quale sono usciti nel 2009 come la situazione attuale parta da lontano.
A questa lettura il centrosinistra ha opposto le ragioni della politica, rivendicando il valore dei bilanci come strumento di programmazione e sottolineando come il sindaco Concina in cinque anni, nonostante tutti i tagli e le alienazioni del patrimonio comunale, sia rimasto incastrato in un cul de sac.