ORVIETO – Aumenta anche l’ultima tassa che poteva aumentare, ovvero la Tarsu (+19%), bloccate tutte le spese fino a fine anno, possibili tagli al personale dal 2014. Mantiene le fosche aspettative, già annunciate dalle linee di indirizzo, il preventivo 2013 licenziato ieri mattina dalla Giunta col parere favorevole del ragioniere capo. Atteso il parere dei revisori dei conti. La singolarità è che dopo aver fatto slittare l’approvazione del bilancio di quest’anno fino al 25 novembre (questa la data annunciata per il consiglio comunale), l’amministrazione vorrebbe approvare il preventivo 2014 entro fine dicembre, utilizzando la partecipazione che seguirà in queste settimane per un confronto su entrambe le annualità. Ma andiamo con ordine, entrando nei dettagli più significativi illustrati dal sindaco Toni Concina e dall’assessore al Bilancio, Piergiorgio Pizzo in conferenza stampa.
ENTRATE
Il Comune di Orvieto ha scelto di mantenere il regime Tarsu. La copertura totale del servizio comporterà un aumento del 19% della tariffa. Un incremento poteva essere più moderato – ha spiegato Pizzo – se i risultati della differenziata fossero stati migliori. D’altro canto le simulazioni Tares, sempre a detta dell’assessore, hanno mostrato che si sarebbero “verificate delle situazioni di palese iniquità”. Insomma, sarebbe andata anche peggio, con aumenti dal 40 al 150%. Per il resto i servizi restano invariati. Voce importante stabilizzata in entrata quella dei parcheggi: 1.410.000 euro.
SPESA
Per effetto del mancato turn over scendono ulteriormente i costi del personale (sono rimasti solo 4 dirigenti), blocco totale delle spesa eccedente i servizi essenziali fino al 31 dicembre. Quanto ai fondi di accantonamento, è stato creato un fondo svalutazione credito “Rifiuti Napoli” per 355.000 euro in vista la chiusura definitiva della partita, regolarmente costituito il fondo residui attivi ante 2008, mentre non sono previsti fondi per residui attivi post 2008. Non sono stati accantonati neanche i 600 mila euro per gli swap BNL “perché – ha detto Pizzo – abbiamo tutti gli elementi per dire che abbiamo ragione”. “Il grande problema è il disavanzo di oltre 7 milioni di euro coperto dalle vendite” ha concluso l’assessore. Anche quest’anno il disavanzo è coperto con l’alienazione della palazzina comando. Confermata anche una possibile razionalizzazione del personale da valutare per il prossimo anno in funzione dell’esternalizzazione di alcuni servizi.
Di seguito il report integrale della conferenza stampa
Prima di affidare all’Assessore Pizzo l’illustrazione dei contenuti del bilancio, il Sindaco Antonio Concina ha annunciato di aver effettuato questa mattina la prima riunione tra il gruppo dei ‘saggi’ che hanno approfondito nelle settimane passate le condizioni per la salvaguardia e rilancio del Centro Studi Città di Orvieto, con i candidati a ricoprire la carica di componenti del CdA, auspicando che “i tentativi seri che si stanno facendo, vengano accolti come elemento di positività”.
In merito al bilancio il Sindaco ha sottolineato che “nella totale disattenzione del governo centrale nei confronti degli Enti Locali che subiscono continui tagli ai trasferimenti, la Giunta nel perseguimento dell’operazione trasparenza ha licenziato un difficile bilancio di previsione 2013. Il tentativo è stato sempre quello di mettere tutti quanti di fronte alle responsabilità della città. Fare il preventivo 2013 nel mese di novembre è, purtroppo, la condizione generale in cui si muovono oggi gli enti locali in questo Paese. Ovviamente in questo momento ci preoccupiamo anche di concludere entro l’anno il bilancio del 2014 e per questo saranno determinanti le decisioni governative”.
L’assessore al Bilancio e Finanze Piergiorgio Pizzo ha aggiunto: “il bilancio rispecchia le linee di indirizzo impartite dalla Giunta e già note. L’alluvione dello scorso anno ha condizionato la chiusura dell’esercizio 2012. Per approvare il bilancio 2013 siamo arrivati a novembre perché eravamo in attesa della definitiva ripartizione dei fondi per le spese affrontate dall’Amministrazione a seguito dell’alluvione: 800 mila euro di maggiori conferimento dei rifiuti in discarica prodotti da quell’evento. La fiscalità nazionale si è mossa in modo altalenante e ancora oggi non abbiamo certezze su chi pagherà l’IMU prima casa. Il taglio di oltre 900 mila euro al Comune di Orvieto, sommato alla quota che il Comune deve versare allo Stato sull’IMU incassata, è all’incirca pari al trasferimento che lo stato da al Comune. Si determina di fatto che, tutto ciò che per il Comune sono entrate da trasferimenti, in realtà sono finanziate dalla fiscalità locale. Ovvero, siamo arrivati al paradosso che ci troviamo, di fatto, in regime di federalismo fiscale anche se non realmente normato”.
“La decisione di rimanere a Tarsu e non passare a Tares – ha aggiunto Pizzo – è motivata dal fatto che sulle famiglie si potevano avere aumenti anche fino al 100%. Relativamente alle attività produttive, facendo alcune simulazioni, abbiamo riscontrato che rispetto all’anno precedente, si sarebbero verificate delle situazioni di palese iniquità, ad esempio: per alcune categorie di imprese si sarebbero potuti avuti aumenti fino all’80% (quelle ortofrutticole), o riduzioni fino al 47% addirittura sulle banche. L’aumento della Tarsu del 19% si sarebbe potuto contenere se da parte dei cittadini vi fosse stata una maggiore adesione progetto della raccolta differenziata. Continuiamo a perseguire la lotta contro l’evasione di Tarsu e ICI/IMU. Non abbiamo abbandonato la spesa sociale, né abbiamo toccato le tariffe dei servizi scolastici, tanto meno abbiamo inciso sulla cultura, però non accantoneremo 600 mila euro per gli swap BNL perché abbiamo tutti gli elementi per dire che abbiamo ragione”.
“Il grande problema è il disavanzo di oltre 7 milioni di euro coperto dalle vendite – ha proseguito – allo stato attuale l’unica maniera per coprirlo forse sarebbe quella di svendere il patrimonio immobiliare. Quello che invece vogliamo fare è valorizzare il patrimonio, operazione che passa per un progetto che metta a reddito una parte significativa del complesso dell’ex caserma Piave. Progetto che può fare a meno della palazzina Comando, tant’è che attualmente per questo specifico bene è aperto un bando di vendita”.
“Il 2014 sarà l’ultimo anno di impatto sul bilancio dell’accordo transattivo RBS. A consuntivo, considerato anche l’andamento dei tassi, possiamo serenamente affermare che l’operazione è stata più decisamente conveniente per il Comune”.
“Per il corrente anno, la spesa del personale si abbassa rispetto all’anno precedente per effetto del mancato turn over. In questo anno abbiamo rivisto la pianta organica del Comune, la rivedremo e razionalizzeremo ulteriormente. Valuteremo la esternalizzazione ulteriore di alcuni servizi. La partecipazione del bilancio 2013 con le categorie sociali, verterà sulle linee guida per il prossimo imminente bilancio 2014 che sarà veramente partecipato in quanto sarà possibile impostare la politica fiscale del Comune in base ai reali servizi che si intendono erogare. In definitiva non un bilancio da festeggiare perché pesa forte il debito di oltre 7 milioni di euro, ma un bilancio su cui misurare la capacità di proposta della città nelle sue varie articolazioni sociali e politiche. E’ questa la vera scommessa per tutti”.