di CGIL Orvieto e FP CGIL Terni
Da settimane l’amministrazione comunale di Orvieto sta alimentando un ingiustificato, e per questo ancor più grave, clima di preoccupazione fra i propri dipendenti ipotizzando una rivisitazione dei servizi e con essi una riduzione del personale dipendente.
Una indicazione che in modo più o meno chiaro è stata riferita anche nel corso degli ultimi incontri sul bilancio di previsione 2013 nel corso dei quali è stata affermata la volontà di approvare il bilancio di previsione 2014 entro il 31 dicembre 2013 e che in tale ambito potrebbe concretizzarsi i la possibilità che l’amministrazione proceda ad un taglio di alcuni servizi con relativo ridimensionamento del personale per liberare risorse a favore di una ipotetica riduzione della tassazione locale.
Una ipotesi che la CGIL ha immediatamente respinto nel merito e nel metodo ;
nel metodo perché questo atteggiamento di intimidazione nei confronti dei dipendenti comunali con alti e bassi ha caratterizzato questa amministrazione fin dal suo insediamento ipotizzando fin da subito decine di esuberi ed una riorganizzazione che a tutt’oggi non c’è stata se non con interventi di piccolo cabotaggio e su singole posizioni senza una vero processo di riorganizzazione in grado riqualificare l’offerta dei servizi operando al contempo la giusta valorizzazione del personale;
nel merito perché ad oggi la spesa per il personale pesa in maniera più che congrua sul bilancio dell’Ente in relazione ai servizi che fornisce.
Se oggi, l’Amministrazione Comunale di Orvieto, allo scadere del mandato amministrativo con seri problemi di bilancio che si protraggono da anni e che ormai non è più sufficiente giustificare scaricandone la responsabilità sulle precedenti amministrazioni, pensa di approvare il bilancio di previsione 2014 entro un mese e di scaricare sui cittadini e sui lavoratori dell’Ente le conseguenze di anni di incertezze ha decisamente imboccato la strada sbagliata, una strada che la CGIL contrasterà con ogni mezzo a propria disposizione.
E’ invece necessario un serio progetto di riorganizzazione dell’Ente perché è evidente il Comune di Orvieto non ha né troppi dipendenti né troppi servizi ha invece la necessità, come tutti gli Enti, di ricalibrare i servizi sui mutati e aumentati bisogni dei propri cittadini ampliando se possibile i servizi soprattutto ai cittadini più fragili e più colpiti dalla crisi economica .