ORVIETO –Dura presa di posizione delle amministrazioni di Orvieto, Allerona e Castel Viscardo. In una lettera alla presidente di Regione i Comuni denunciano lavori “incongruenti e insufficienti”. L’Orvieto è più a rischio dello scorso anno. Chiesto l’intervento della Regione “a supporto di una progettazione integrata sul territorio”.
Di seguito la nota:
L’Amministrazione Comunale – Assessorato all’Ambiente e Protezione Civile unitamente alla propria struttura tecnica ha avviato una ricognizione sugli interventi che si stanno realizzando lungo il corso del fiume Paglia da cui risultano “incongruenze e soluzioni insufficienti nella sistemazione dell’alveo”.
“Più precisamente – spiega l’Assessore Claudio Margottini – gli interventi in atto, legati a finanziamenti di circa due anni orsono, sembrano non tenere nella dovuta considerazione gli effetti dell’alluvione del Novembre 2012 e quindi carenti nei seguenti punti:
1) l’apertura del 5° arco del Ponte dell’Adunata, a seguito della rimozione dei detriti ivi presenti, deve essere accompagnato dalla risagomatura del corso d’acqua in maniera da consentirne il passaggio anche in prossimità di tale nuova apertura. Con il fiume lasciato nelle presenti condizioni è presumibile che tale area, trovandosi nello stato idraulico di deposito dei sedimenti fluviali, possa ritrovarsi interrata nel corso di pochissimo tempo.
2) L’innesco del fosso Carcaione nel Fiume Chiani deve essere meglio protetto. Le acque del Chiani arrivano, con forte intensità, a colpire una sponda fluviale, in corrispondenza dell’innesco del Carcaione, non protetta da gabbionate. Queste ultime sono presenti solo poco a valle, con il serio rischio di essere facilmente aggirate e quindi rese inutili dopo solo pochi anni, come già successo nel passate.
3) L’ottima ansa del Paglia a monte dell’innesco con il Chiani, non trova continuità nel tratto successivo dove, nonostante l’arrivo delle ulteriori acque del Chiani stesso, si assiste ad un notevolissimo restringimento dell’alveo fluviale.
4) La rimozione dei rifiuti non ancora completata”.
“A fronte di tali incoerenze – prosegue Margottini – il Comune di Orvieto insieme ai Comuni interessati di Allerona e Castel Viscardo ha formalizzato in questi giorni alla governatrice Catiuscia Marini la richiesta di un intervento della Regione Umbria a supporto di una progettazione integrata sul territorio. Questo perché le amministrazioni locali non si ritrovano nel concetto e nella pratica di interventi settoriali ma chiedono una maggiore partecipazione e condivisione delle scelte progettuali che sono a monte di qualsiasi opera”.
“E’ passato quasi un anno dalla disastrosa alluvione che ha colpito l’Orvietano, lo scorso 12 novembre 2012 – sottolineano, infatti i Sindaci di Orvieto, Allerona e Castel Viscardo Antonio Concina, Valutino Rocchigiani e Massimo Tiracorrendo nella nota inviata alla Presidente Marini – ed è necessario ed urgente un autorevole intervento della Regione. A fronte di un coinvolgimento ed impegno personale di qualche esponente politico, che è riuscito ad ottenere risorse economiche straordinarie, tuttavia le Istituzioni che hanno competenza sul governo del territorio hanno di fatto continuato ad operare in base a ritmi purtroppo insoddisfacenti, legati alle loro norme costituenti ed alla loro organizzazione funzionale”.
“Il periodo di vigenza dello ‘Stato di Emergenza’ è scaduto – proseguono – durante quel periodo abbiamo visto operare soltanto le società che, a compensazione, hanno cominciato la ripulitura dell’alveo, unitamente ai Vigili del Fuoco prontamente intervenuti. L’operazione è ancora ben lontana dall’essere completata. La pulizia dell’alveo, la sua riprofilatura ma soprattutto l’avvio di concrete misure di mitigazione in grado di scongiurare il ripetersi di eventi similari non hanno ancora trovato una loro organica programmazione degli interventi di messa in sicurezza, proprio per la necessità di valutare interventi e ripercussioni all’interno di un ecosistema fragile ed in continua evoluzione. I lavori appaiono decontestualizzati da un quadro pianificatorio generale”.
“Con l’inizio della stagione delle piogge – concludono – stiamo ancora aspettando di capire quali sono le priorità che si devono attuare, sulla base delle risorse economiche disponibili in seguito all’alluvione. Non si comprendono le soluzioni adottate per i primi interventi in atto, in quanto basati su progettazioni antecedenti. Non sono chiari i presupposti scientifici che sono alla base di alcune scelte progettuali. Le nostre comunità sono ancora esposte ad un forte rischio idraulico, forse ancor più dello scorso anno. Quindi, con tutto il rispetto per le professionalità e l’impegno delle persone e delle Istituzioni finora coinvolte, è urgente che l’Amministrazione Regionale coordini le competenze di Autorità Idraulica per il fiume Paglia ed affluenti, mettendo in atto tutti gli sforzi necessari per giungere, in brevissimo tempo, ad un quadro unitario degli interventi e all’avvio della loro attuazione, secondo priorità che siano in funzione del rischio che devono ridurre, per un coordinamento operativo forte, al quale le nostre Amministrazioni Comunali (in uno con i Comitati degli alluvionati) sono pronte a partecipare e a dare tutto il supporto necessario e disponibile, con tutte le competenze specifiche, che derivano dalla puntuale, completa e quotidiana convergenza del fiume”.