ORVIETO – Ha preso a sprangate un giovane marocchino lasciandolo in fin di vita, poi braccato dalle forze dell’ordine, si è costituito. E’ successo martedì sera ad Orvieto scalo (ma la notizia si è appresa soltanto ieri), in corrispondenza del passaggio pedonale che collega il centro multifunzionale Il Borgo con il supermercato Superconti. Una vendetta a quanto pare alla base della lite avvenuta tra due nord africani, entrambi regolari in Italia e conosciuti nel quartiere ai piedi della Rupe. Per motivi personali, pare fossero venuti alle mani già un’altra volta pochi giorni fa fuori da un bar della vicina via monte Nibbio. Poi martedì sera si sono rivisti e avrebbero ripreso il “discorso”, in mezzo al via vai del vicino supermercato e sotto le finestre del condominio del Borgo. A trovare il ragazzo in fin di vita, disteso a terra in stato di incoscienza in una pozza di sangue e col cranio mezzo fracassato, un operaio di una officina vicina che, sentito il trambusto, è uscito a controllare cosa stesse accadendo. E’ stato lui a chiamare prontamente il 118. Con i soccorsi sanitari sono immediatamente giunti sul posto anche polizia e carabinieri. L’aggressore, un tunisino di 22 anni, si era già dileguato abbandonando sotto ad una vettura parcheggiata un grosso palo di ferro col quale aveva massacrato il giovane.
Si tratta di marocchino suo coetaneo le cui condizioni sono apparse subito molto gravi. Dal Santa Maria della Stella di Orvieto, il ragazzo è stato subito trasferito d’urgenza al Santa Maria a Terni dove ieri mattina un’equipe medica del reparto di neurochirurgia lo ha sottoposto ad un delicato intervento. I sanitari gli hanno riscontrato gravissime lesioni al volto, alla testa ed agli organi interni.
Le squadre della volante e dell’anticrimine della polizia hanno immediatamente avviato le indagini per risalire all’autore dell’aggressione, presto identificato in base alle descrizioni e alle indicazioni dei passanti che impauriti si sono trovati ad assistere alla scena. Il motivo dell’aggressione, secondo la polizia, sarebbe da ricondurre verosimilmente a vecchie acredini tra i due giovani, entrambi regolari ed incensurati, per una lite avvenuta appunto alcuni giorni fa nei pressi di un bar, per futili motivi e nella quale il tunisino aveva avuto la peggio. Di qui l’ipotesi della vendetta, del regolamento di conti. Mentre era ancora ricercato, il marocchino si è costituito spontaneamente, lasciandosi andare ad una lunga confessione.
Sarebbe in ogni caso stato incastrato dalle testimonianze e dalle riprese del sistema di video sorveglianza a circuito chiuso presenti lungo il perimetro esterno del supermercato. In una successiva perquisizione a casa del 22enne la polizia ha trovato anche la maglia che aveva indossato fino poche ore prima e che indossava anche al momento dell’aggressione. In un primo momento avrebbe detto di essere stato provocato con un coltello, particolare però questo che non trova conferma nei riscontri tentati dalla polizia. Il tunisino è attualmente rinchiuso in via Roma con l’accusa di tentato omicidio in attesa di convalida.