ORVIETO – Dovrà scontare 12 anni di carcere per aver ucciso il fratello minore con una coltellata al cuore.
Così ha stabilito ieri pomeriggio il giudice del tribunale di Terni Maria Pia di Stefano al termine del processo per rito abbreviato contro Sphend Seljmani, il 25enne di nazionalità macedone che il 4 agosto dello scorso anno ha tolto la vita al fratello minore Ljiridon, detto Toni, di ventuno anni, al termine di una lite avvenuta molto probabilmente per soldi nell’abitazione di via delle Robinie, a Ciconia, dove la famiglia (che è tuttora ad Orvieto), viveva.
Per il 25enne, manovale saltuario, il Pm Francesco Novarese aveva chiesto 18 anni. La difesa – sostenuta dagli avvocati Andrea Solini e Guido Turreni – ne ha spuntati sei di meno facendo valere l’incensuratezza del giovane, presente ieri all’udienza (c’erano anche i genitori) e i dubbi sulla volontarietà del gesto.
“Una sentenza equa” è il commento dell’avvocato Solini che intende comunque valutarla anche alla luce delle motivazioni che saranno depositate tra 90 giorni perché non sarebbe da escludere, secondo il legale, che il giovane abbia agito dietro provocazione e comunque non volontariamente.
La procura invece ha sempre escluso l’accidentalità.