ORVIETO – Tribunale in soppressione? Per Ranchino è l’ennesima dimostrazione del disinteresse della Regione per l’Orvietano. Il consigliere di maggioranza (Orvieto libera) costituisce un comitato referendario per uscire dall’Umbria.
Di seguito la nota:
di Angelo Ranchino
Le ultime determinazioni riguardanti la distribuzione degli Uffici Giudiziari nel territorio regionale, che costituiscono l’ennesima conferma di un disinteresse nei confronti dei cittadini del comprensorio orvietano da parte del Governo Centrale e della Regione, inducono a ritenere non più rinviabile indire un referendum finalizzato a manifestare la volontà della popolazione di uscire dalla Regione Umbria.
All’entrata in vigore della riforma, il prossimo 13 settembre, vi sarà una concentrazione di tre Tribunali ad una distanza di poco più di 30 chilometri l’uno dall’altro, che produrranno una offerta di servizi di giustizia sovradimensionata rispetto alle reali necessità del territorio di riferimento.
Contemporaneamente la zona Orvietana rimarrà priva di qualsiasi ufficio, con la necessità di percorrere oltre 80 chilometri per raggiungere il Tribunale di Terni, o addirittura ben più di 100 per chi risieda nella zona di Fabro, il tutto senza alcun servizio pubblico di collegamento che consenta di raggiungere la sede giudiziaria in tempi ragionevoli.
Fare un certificato del casellario giudiziale per un concorso, una rinuncia all’eredità, una autorizzazione dal giudice tutelare, una amministrazione di sostegno, l’asseverazione di una perizia tutti adempimenti elementari che fino ad oggi sono stati assolti anche senza l’ausilio di avvocati, comporterà in futuro disagi enormi; l’accesso alla giustizia civile e penale sarà molto più complesso ed oneroso.
Le scelte politiche in ogni ambito, dalla sanità al turismo, dalla definizione degli ambiti territoriali ai rifiuti, hanno sempre penalizzato la zona orvietana, asservita quando necessario a territori diversi (si veda la collocazione della discarica d’ambito) e mai destinataria di provvedimenti di crescita, neanche in settori, quali il turismo, nei quali senza dubbio Orvieto rappresenta di gran lunga l’eccellenza del territorio.
Questa condizione di sudditanza rispetto ad altri territori della Regione ha raggiunto livelli di inaccettabilità; anche sfruttando le nuove normative che consentono ai Comuni di ridefinire in accordo tra di loro la fornitura dei servizi pubblici essenziali prescindendo dai limiti territoriali regionali, necessita pertanto assumere una presa di posizione radicale che consenta di uscire dai confini regionali nei quali per mero decreto il nostro territorio è stato storicamente relegato, al fine di aprirsi verso la Toscana e il Lazio, chiedendo il riconoscimento di un’area nuova e l’annessione dei nostri territori nei confronti di chi ne saprà comprendere l’importanza storica e le possibilità di sviluppo futuro.
Su tali temi si chiede che la politica locale e Regionale si confronti senza ulteriore dilazione, predisponendo quanto necessario alla formalizzazione di un referendum che consenta ai cittadini di esprimere direttamente il proprio parere.
E’ costituito pertanto un comitato referendario che, intorno a tale tema, intende portare avanti ogni iniziativa e riflessione utile allo sviluppo dell’idea e di altre a vantaggio di un territorio del quale si rivendica la centralità.