ORVIETO – Chiede 200 euro a ragazza per l’affitto di una piazzola sulla quale prostituirsi, madame nigeriana denunciata insieme al marito viterbese. Denunciata anche una seconda nigeriana ed espulsa una terza. Sono i contorni dell’operazione condotta dal commissariato di Orvieto a seguito di una lite scoppiata lungo la Statale 71 nei pressi di Orvieto (zona Buonviaggio) tra una madame nigeriana di trentotto anni e una sua connazionale di trentanove che non ci stava ad essere “sfrattata”.
La faccenda è iniziata nel mese di luglio quando la trentottenne regolare in Italia, sposata con un italiano di cinquantatre anni, con il quale vive in provincia di Viterbo, ha piazzato delle sue connazionali a prostituirsi nel luogo che lei stessa occupava prima di sposarsi. Avvenuto il passaggio da prostituta a madame, la donna col marito pare pretendesse da ogni ragazza 200 euro al mese per l’occupazione della piazzola.
Alla trentanovenne, sposata anch’essa e in Italia dal 1996, ne chiede 100. Tutto bene fino a questo mese quando la donna avrebbe accompagnato al solito posto altre due nigeriane chiedendo alla trentanovenne di andare da un’altra parte. Ed è qui che, martedì mattina (ma la notizia si è appresa soltanto ieri) sarebbe scoppiata la lite, con la lucciola minimamente intenzionata ad andarsene visto che versava regolarmente la sua quota e la “proprietaria” della piazzola che, dopo l’ennesima richiesta, avrebbe minacciato la donna con un coltello da cucina. Venute alle mani, la madame le avrebbe anche strappato di dosso la borsetta gettandola oltre una siepe, e le avrebbe urlato che le altre ragazze pagano 200 euro per il posto che occupano e che perciò lei se ne deve andare. La donna, impaurita, non ha fatto altro che recuperare il cellulare e chiamare il 113.
La polizia quindi ha portato tutte in commissariato. Nel corso delle identificazioni una delle ragazze di ventiquattro anni è risultata clandestina e pertanto è stata accompagnata al Centro di identificazione ed espulsione di Roma. Le due nigeriane che si accusano a vicenda vengono denunciate, invece, per induzione e sfruttamento della prostituzione, come il marito della trentottenne, che viene denunciata anche per minacce aggravate. Il commissariato di polizia diretto da Antonello Calderini in ogni caso sta ancora vagliando i racconti delle prostitute e continua ad indagare per cercare di capire se sia ipotizzabile il coinvolgimento anche di altre persone.