ORVIETO – Sindaci dei Comuni dell’Orvietano con indosso la fascia tricolore, consiglieri comunali, provinciali e regionali, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e del mondo produttivo hanno manifestato ieri mattina, per oltre un’ora sin dalle 9,30 aderendo all’iniziativa indetta dal sindaco di Orvieto Antonio Concina e dal Presidente dell’Ordine degli Avvocati Sergio Finetti per rendere visibile la protesta e il radicale dissenso contro la riforma dei tribunali che entrerà in vigore il 13 settembre prossimo decretando, di fatto, la chiusura del tribunale di Orvieto accorpato a quello di Terni.
Con volantinaggi e cartelli, circa 200 manifestanti hanno dato vita alla protesta che si è svolta nell’area antistante i quattro cancelli del casello autostradale di Orvieto e successivamente con blocchi stradali lungo la Statale 205 “Amerina” che collega la città al resto dell’Umbria. Su tutti campeggiava il termine “VERGOGNA!!!”.
Automobilisti italiani e stranieri sono stati accolti all’uscita del casello autostradale dai primi cittadini che hanno spiegato loro brevemente il perché di quel disagio temporaneo provocato dalle code in uscita dall’Autosole e per raggiungere la Baschi-Todi.
“Ci scusiamo per i disagi arrecati agli automobilisti e trasportatori e ringraziamo le Forze dell’Ordine che ci assistono in questa iniziativa – ha detto il Sindaco di Orvieto Antonio Concina – ma manifestiamo civilmente contro una chiusura indegna, basata su criteri puzzolenti di salvataggio di alcuni tribunali, su interessi di lobby e non certo su progetti ragionevoli di riorganizzazione delle circoscrizioni giudiziarie. Questa riforma taglia l’Umbria a metà come una mela: tre Tribunali Terni, Perugia e Spoleto a oriente e zero a occidente. Tre Tribunali ad una distanza di poco più di 30 chilometri l’uno dall’altro che produrranno una offerta di servizi di giustizia sovradimensionata rispetto alle reali necessità del territorio di riferimento. La zona Orvietana e tutta la zona Ovest della Regione, la Bassa Toscana e l’Alto Lazio invece, rimarranno prive di qualsiasi ufficio, con la necessità di percorrere distanze chilometriche inaccettabili per un gran numero di cittadini per raggiungere il Tribunale di Terni, in gran parte superiori ai cento chilometri, il tutto senza servizi pubblici di collegamento che consentano di raggiungere la sede giudiziaria in tempi ragionevoli e a costi contenuti. E’ una cosa vergognosa e i cittadini lo devono sapere”.
“Abbiamo sbagliato noi qualcosa? – ha aggiunto – So soltanto che noi abbiamo presentato anni fa un progetto di riorganizzazione delle circoscrizioni del Centro Italia che è stato sottoposto a ben quattro Ministri della Giustizia succedutisi nel tempo, ad alti funzionari del Ministero, ai membri delle commissioni Giustizia, ricevendo consensi, plausi e speranze. Ma nella realtà sono state ascoltate altre logiche. La situazione è veramente grave. La sola speranza è che si possa agire sui tempi, per riconsiderare logiche e modalità della riorganizzazione.”