Il Museo Etrusco di Villa Giulia a Roma, la più importante istituzione museale al mondo per l’antichità etrusca, ha prorogato fino al 30 settembre p.v. la grande mostra dal titolo “Da Orvieto a Bolsena: un percorso tra Etruschi e Romani”.
A Villa Giulia, il singolare percorso espositivo attraverso oltre un millennio di storia e le vicende della città-stato etrusca di Velzna e della sua erede Volsinii, avrebbe dovuto concludersi il 1° settembre, ma il grande interesse che l’evento espositivo ha suscitato, ha reso necessario un prolungamento, con grande soddisfazione di tutti, a cominciare dai curatori Giuseppe M. Della Fina ed Enrico Pellegrini.
Come è noto, dal 23 aprile scorso, la mostra si snoda in ben sei sedi espositive, seguendo un percorso dentro la storia tra Etruschi e Romani che ripercorre le vicende della città-stato etrusca di Velzna – l’ultima a cadere in mano romana dopo un lungo assedio – e della sua erede Volsinii che ne accolse – sulle alture del lago di Bolsena – gli abitanti superstiti.
La mostra è organizzata dalla Fondazione per il Museo “Claudio Faina” e dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria, l’Ecole Française de Rome, il Sistema Museale del Lago di Bolsena, il Museo Territoriale del Lago di Bolsena.
Per la prima volta, infatti, grazie alla quantità e qualità dei reperti archeologici recuperati e ai recentissimi risultati delle indagini scientifiche, l’itinerario espositivo è in grado di fornire un quadro organico degli avvenimenti storici che hanno contrassegnato drammaticamente questo territorio dell’Etruria interna con l’annientamento di una città e lo spostamento forzato dei cittadini in una nuova località.
Il progetto di una mostra “diffusa” in grado di ricreare le emozioni di una storia affascinante e porre le basi per un’ampia consapevolezza degli straordinari “valori” di questo territorio che ha restituito un “paesaggio archeologico” ancora in gran parte conservato, si snoda lungo un’ampia e suggestiva area paesaggistica tra l’Umbria e uno dei laghi più belli d’Italia con tre sedi principali (Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia; Orvieto, Museo “Claudio Faina” e Museo Archeologico Nazionale; Bolsena, Museo Territoriale del Lago), alcuni altri punti espositivi (Grotte di Castro, Museo Civita; San Lorenzo Nuovo, Palazzo Comunale; Castiglione in Teverina, MUVIS – Museo del Vino e delle Scienze Agroalimentari), oltre a una serie di aree archeologiche pienamente inserite nel progetto (Necropoli di Crocifisso del Tufo e necropoli di Cannicella, Orvieto; Tombe Golini I e II ed Hescanas, Porano; Necropoli del Lauscello, Castel Giorgio; Insediamento etrusco-romano di Coriglia, Castel Viscardo; Area archeologica del Foro Romano di Poggio Moscini, Poggio Casetta, Civita del fosso di Arlena, Bolsena; Necropoli di Pianezze e di Vigna La Piazza, Grotte di Castro; ecc.).
Sono numerosissimi i reperti eccezionalmente esposti grazie, soprattutto, alla sensibilità dei Musei Vaticani e del Museo Archeologico Nazionale di Firenze oltre a reperti di particolare valore storico ed artistico recuperati nelle campagne di scavo che hanno interessato il territorio volsiniese negli ultimi anni. L’esposizione dei reperti è così articolata:
– Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
Terrecotte Saulini; lastre architettoniche con Charun e Vanth; oreficerie e vasellame in bronzo dalla Collezione Castellani.
– Orvieto, Museo “Claudio Faina”
Cippo a testa di guerriero dalla necropoli di Crocifisso del Tufo; disegni ottocenteschi delle tombe Golini I, II ed Hescanas; bronzetto di orante iscritto dalla collezione Kircheriana.
– Orvieto, Museo Archeologico Nazionale
Materiali recuperati negli scavi degli ultimi anni condotti dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria.
– Bolsena, Museo Territoriale del Lago di Bolsena
Materiali recuperati negli scavi francesi dell’area Foro romano a Poggio Moscini.
– Grotte di Castro, Museo Civita
Corredi delle sepolture a circolo di età orientalizzante di Vigna La Piazza; corredo vasellame bronzeo da tomba ellenistica di Centocamere
– San Lorenzo Nuovo, Palazzo Comunale
Materiali recuperati nello scavo del santuario di Monte Landro e corredo della Tomba della Colonna.
– Castiglione in Teverina, MUVIS – Museo del Vino e delle Scienze Agroalimentari
Materiali della Prima età del Ferro dall’abitato e necropoli di Sermugnano; corredi di età arcaica.
La mostra è patrocinata da: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regioni Umbria e Lazio, Province di Viterbo e Terni, Comuni di Orvieto, Bolsena, Castiglione in Teverina, Castelgiorgio, Castelviscardo, Grotte di Castro, Porano e San Lorenzo Nuovo.
Nella realizzazione dell’esposizione sono coinvolti vari Enti e istituzioni culturali quali: Ministero per i Beni e le Attività Culturali / Direzione Generale per le Antichità, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria meridionale, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, Fondazione per il Museo “Claudio Faina” di Orvieto, Museo Gregoriano Etrusco, Citta del Vaticano, Ecòle Francaise de Rome, Laboratorio di Restauro / Museo Archeologico Nazionale di Civitavecchia, Laboratorio di Diagnostica e Restauro / Mastarna S.r.l. Montalto di Castro, Laboratorio di Restauro della Provincia di Viterbo, Accademia di Belle Arti di Viterbo “Lorenzo da Viterbo”, Consorzio per la Bonifica del Valdipaglia superiore.
La mostra è sostenuta da: Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, Fondazione Cassa di Risparmio di Viterbo, Banco di Credito Cooperativo di Pitigliano.