ORVIETO – Avanzi delle mense per i cani? Il “no” dell’assessore all’Ambiente del comune di Orvieto, Claudio Margottini per il riutilizzo degli avanzi delle mense scolastiche per l’alimentazione degli ospiti del canile di Bardano è diventato un caso nazionale. Al riguardo infatti – e Orvieto è citata come una delle realtà locali in cui ci sarebbe stata un’interpretazione non corretta della normativa – giacciono due interrogazioni parlamentari sollecitate dalla Lav e presentate da senatrici Pd e dall’ex ministro Brambilla (Pdl) alla Camera.
Un intervento bipartisan insomma perché il ministero della Salute si faccia sentire e chiarisca se sia possibile o meno (e in che modo) utilizzare il cibo non consumato alle mense per l’alimentazione di cani e gatti, ospiti nei canili e nei gattili. Se infatti ci sono realtà come Orvieto che hanno bloccato il progetto, sostenuto dalla Lav e presentato agli amministratori locali dall’associazione Centro musica, altri Comuni – fanno notare le parlamentari nelle interrogazioni – da anni portano avanti convenzioni e accordi per attuare questa pratica.
Tra queste Padova, Reggio Emilia, Savona, Pistoia, Trani. Ora si chiede che il Ministero invii una nota chiarificatrice a veterinari e Comuni in modo da avere un’interpretazione univoca del regolamento sugli impieghi speciali nei mangimi. Il nodo principale del problema sembra risiedere nel dubbio sul’obbligo o meno di sottoporre gli avanzi a cottura (ad una temperatura minima di 90), prima di essere distribuiti. “Se utilizzati entro le 24 ore – affermano le parlamentari, così come la Lav – gli avanzi possono non essere immagazzinati in celle frigorifere e prima dell’utilizzo possono non essere sottoposti a cottura”.