ORVIETO – La chiusura del tribunale di Orvieto non costituisce una risparmio vero per lo stato ed è invece un duro colpo alla città, al suo territorio e all’intera provincia di Terni. È quanto emerso dal Consiglio provinciale straordinario svoltosi ieri a Orvieto ed incentrato sul decreto di riorganizzazione delle circoscrizioni giudiziarie italiane che prevede la soppressione di 30 tribunali in Italia, tra cui quello di Orvieto.
Dal consiglio è emersa la proposta di lavorare insieme tra le forze politiche, l’Ordine degli avvocati e i parlamentari umbri per trovare una soluzione positiva alla vicenda. Nel corso dei lavori del Consiglio è stata da tutti sottolineata l’importanza del tribunale di Orvieto la cui chiusura sarebbe una penalizzazione ingiustificata e un aggravio di costi sociali ed economici per i cittadini. “Bisogna trovare una soluzione concreta con la collaborazione di tutti i soggetti interessati – ha detto il presidente della Provincia Feliciano Polli che ha chiuso i lavori – tenendo conto di quanto già votato dalla Commissione Giustizia del Senato”.
La chiusura del tribunale sarebbe una scelta insensata, è stato detto durante la seduta, che determinerà un caos giudiziario sia per il territorio orvietano che per il resto della provincia. Chiudere alcuni tribunali in Italia, è stato ancora sottolineato, non porterà a risparmi veri. Occorre invece una riforma complessiva che renda la pubblica amministrazione meno costosa e più efficace.
Alla seduta hanno partecipato i parlamentari umbri, i rappresentanti della giunta regionale, il sindaco di Orvieto e i sindaci del territorio orientano, i vertici dell’Ordine degli avvocati.
Al di là delle invettive e delle difese legittime, dai parlamentari presenti sono arrivate parole di grande pragmatismo. Da un lato l’onorevole Pietro Laffranco (Pdl) che ha richiamato “la difesa tenace e determinata della riforma” che è in atto e dall’altro l’onorevole Walter Verini (Pd) che ha fatto notare come tutto ormai vada nella direzione dell’applicazione della riforma. Resta solo da impegnarsi sulla proposta già avanzata per “ridurre il danno” – ha detto – ovvero la permanenza sulla Rupe di un “presidio con le stesse funzioni delle sezioni distaccate”.
Insomma, l’eterno rischio soppressione per il tribunale di Orvieto sembra arrivato ormai all’epilogo finale. Il sindaco che ha richiamato i tanti colloqui intercorsi negli anni con quattro diversi ministri e una lunga serie di dirigenti l’ha definita “una brutta storia di superficialità e di testardaggine”.
Ma durissimo è stato il presidente dell’Ordine degli avvocati, Sergio Finetti soprattutto nei confronti della politica. Finetti ha salvato solo Verini (Pd) e Barani (Pdl) come gli unici ad averci messo la faccia e ha attaccato invece la presidente regionale Catiuscia Marini accusata di essere stata del tutto assente nella vicenda. Quella del tribunale di Orvieto, per il presidente dell’Ordine, è una “sorte decisa dalla più becera burocrazia statale che ignora le esigenze delle realtà locali, sorda ad ogni contributo da parte di chi invece sa di cosa si parla”. “Efficienza, specializzazione” per Finetti sono solo “escamotage demagogici” per nascondere uno “scempio amministrativo che se la politica fosse stata capace di avere un proprio ruolo non si sarebbe ai perpetrato”.