ORVIETO – Palazzo del Gusto, mentre la trattativa tra le parti – direzione e Itinera – sembra arrivata alla rottura, la Provincia di Terni evita ogni commento. Una cosa è certa: Itinera ritiene di occupare gli spazi in maniera lecita e fa sapere che non accetterà condizioni di collaborazione “meramente servili”.
Nel frattempo ha tutta l’intenzione di tenersi le chiavi dell’enoteca regionale – pomo della discordia – in quanto “titolare” della relativa licenza. Qui sta il punto, senza le chiavi dell’enoteca la direzione sembra intenzionata a far saltare qualsiasi tipo di trattativa. Non fosse altro perché il neo direttore ha vinto un bando con cui si è aggiudicato la gestione tanto del palazzo del Gusto che dell’enoteca. “Rimetto ogni decisione nelle mani della Provincia che evidentemente è a conoscenza di problematiche che ignoro” si limita a dire Luca Puzzuoli, smorzando le polemiche e con l’intenzione di portare avanti, a prescindere dalle attuali controversie, il progetto di rilancio del palazzo, quello per il quale si è aggiudicato il bando indetto dalla Provincia stessa.
Intanto la società di servizi chiarisce, dal suo punto di vista, di avere le carte in regola per occupare gli spazi che occupa all’interno del palazzo dl Gusto e si fa forza anche in ragione del fatto che il bando stesso della Provincia prevedeva la presenza di Itinera. Quello che non è chiaro sono le condizioni.
Non è stato possibile raccogliere commenti, oltre che dalla Provincia, neanche dalla Fondazione Cassa di Risparmio. Mentre il commento del sindaco appare come un invito alla ragionevolezza: “Incredibile – dice Concina – alimentare polemiche invece di ricercare logiche soluzioni”.
Di seguito la replica di Itinera:
In merito alla vicenda Palazzo del Gusto si ritiene opportuno fissare alcuni punti di verità che nella rappresentazione della contesa rischiano di sparire.
1) Itinera occupa gli spazi perché ne ha titolo. Nei 13 anni di attività continuativa e pacifica all’interno del Palazzo e dell’Enoteca Regionale – senza alcuna retribuzione – Itinera ha realizzato servizi imprenditoriali a supporto delle iniziative private e pubbliche e, poiché ne aveva le capacità, anche di progettazione.
2) Il Consulente del Direttore, Stefano Moretti, sbaglia nell’affermare che la Cooperativa Itinera occupa spazi pubblici abusivamente. Ci sono atti amministrativi della Provincia che attestano il contrario. Il tentativo di far passare Itinera come un soggetto “clandestino” non regge perché, oltre alle determine , la stessa Provincia di Terni ha voluto inserire Itinera all’interno del Bando pubblico per il nuovo Direttore. Non regge perché c’è un’infinita documentazione che attesta l’esercizio di un’attività di promozione e collaborazione, in larga misura di interesse pubblico, realizzata da Itinera alla luce del sole.
3) Il Direttore ha piena e totale disponibilità del Palazzo del Gusto. Itinera non pone ostacoli di sorta e non ha mai impedito l’accesso a nessuno. La vicenda delle chiavi riguarda piuttosto la Provincia di Terni. Naturalmente, poiché la titolarità della licenza dell’Enoteca è di Itinera e poiché ciò implica precise responsabilità personali, si è ritenuto opportuno, in questa fase e in attesa di un accordo formale , usare un minimo di prudenza che tuttavia non ha affatto precluso l’accesso ai locali al Direttore e ai suoi collaboratori.
4) Non è vero che le tre proposte del nuovo Direttore sono state ignorate, tant’è che sono in corso contatti( con relativa corrispondenza scritta inviata anche all’Istituzione) tra i consulenti per arrivare ad un’intesa attraverso un approfondimento di quelle stesse proposte. Naturalmente ci si confronta e si ragiona per realizzare un accordo che soddisfi le parti. Del resto, lo stesso Direttore, nel suo progetto operativo risultato vincitore ha testualmente scritto: “il progetto prevede la stretta collaborazione con la Cooperativa Itinera” riconoscendo quindi ad essa una funzione non meramente servile.
5) A parere di Moretti Itinera avrebbe “coperture politiche”. Se Moretti è in grado di fare i nomi dei politici li renda noti. Altrimenti eviti di fare sterile esercizio della cultura del sospetto. Spiace contraddirlo, ma l’unica copertura di cui Itinera dispone è quella del diritto che, per fortuna, resiste ed è tenace.
6) La promozione del Palazzo del Gusto non è per niente congelata. Anzi, c’è un progetto– con molti soldi – che prevede eventi (alcuni in corso), attività di promozione anche all’estero oltre l’apertura del Belvedere. E poiché si suppone che il progetto abbia finalità pubbliche, sarebbe auspicabile che il Comitato di Indirizzo ( formato da rappresentanti del Comune di Orvieto , Provincia di Terni e Fondazione ) – ne potesse curare la diffusione e la partecipazione fra i tanti operatori del settore enogastronomico, agroalimentare e turistico.
7) Itinera ritiene possibile il raggiungimento di un’intesa sulla base di quella “stretta collaborazione” dichiarata nel progetto dal Direttore. Però non si devono pretendere “rese senza condizioni”. L’attuale modo di agire dell’Istituzione “Palazzo del Gusto” non costituisce un bel viatico per chi si accinge a promuovere la cultura enogastronomica orvietana nel mondo e ad organizzare i produttori del territorio.