ORVIETO – La divisione Orvieto – Todi torna ad agitare la Diocesi. I malumori del fronte tuderte sono culminati in questi giorni nella costituzione di un comitato che chiede voce in capitolo nell’assetto organizzativo della Diocesi stessa, un’iniziativa che va contestualizzata e che ha per sfondo diverse questioni, tutte di strettissima attualità all’interno di una Curia pressata al punto tale da ritardare alcune importanti scelte.
La prima vicenda è alla luce del sole: “Non dovrà essere trasferita la sede della gestione dei beni apportati nell’Istituto per il sostentamento del clero” scrivono a chiare lettere i promotori del comitato. Monsignor Benedetto Tuzia vorrebbe infatti trasferire ad Orvieto gli uffici del Sostentamento del Clero, istituto di particolare rilievo da un punto di vista soprattutto economico e che il vescovo Grandoni aveva voluto nella sua Todi. La Chiesa tuderte non vede di buon occhio l’operazione.
Ma c’è dell’altro. Pare che il vicario generale monsignor Carlo Franzoni sia destinato a breve a lasciare la diocesi per andare a dirigere il seminario regionale di Assisi. E sono naturalmente forti le pressioni perché la prestigiosa carica, finora in quota tuderte, resti ad appannaggio della città di Jacopone.
Infine c’è un’altra questione che si trascina ormai da tempo. Il vescovo Tuzia ancora non si è risolto a fare il nome del nuovo parroco del Duomo di Orvieto che era atteso inizialmente per il Corpus Domini. Il motivo – manco a dirlo – anche qui, sono le pressioni che da mesi vengono esercitate sulla Curia. Pure – gli orvietani non si meraviglino – dal fronte tuderte.
Il vescovo, dal canto suo, appare piuttosto estraneo a queste logiche divisioniste e non perde occasione per ribadire che la Diocesi è una, così come la Curia è una. Forse vorrebbe anche dire che è prerogativa sua e soltanto sua quella di prendere le decisioni, al di là delle pressioni, delle ambizioni, degli organi consultivi e – tanto più – dei comitati.
In ogni caso, non ci sarà più molto da attendere a quanto pare perché per il mese di settembre, secondo quanto è dato sapere, monsignor Tuzia scioglierà molti nodi. Compreso quello del parroco del Duomo.