ORVIETO – “Ero confusa, quasi inebetita. Sentivo inconsciamente che c’era qualcosa che non andava, ma non riuscivo a reagire”. A parlare è una delle vittime dei cosiddetti furti con ipnosi che una consolidata coppia del crimine avrebbe messo in atto nel tratto orvietano dell’A1 (ma anche nel Ternano) nel corso dell’ultimo anno. Dopo mesi di indagini ora lei – una donna campana di 45 anni – è finita in manette per rapina impropria e una lunga lista di altri reati, mentre lui è tuttora ricercato. Entrambi, in ogni caso, sono destinatari di ordinanze di custodia cautelare a firma del gip del tribunale di Orvieto su richiesta del pm Chiara Capezzuto a seguito delle indagini condotte dalla polizia stradale di Orvieto. Il modus operandi della coppia era pressoché sempre il medesimo. Si presentavano uno dopo l’altro alla cassa di un’area di servizio per acquistare poche cianfrusaglie con banconote di grosso taglio (500 o 200 euro). Il cassiere, dopo aver dato il primo resto, alla seconda banconota si trovava generalmente sprovvisto di banconote e cosi il primo cliente – solitamente l’uomo – rientrava in scena offrendosi per cambiare i soldi. A questo punto pero i due avevano collaudato un modo di agire, di incalzare con le parole e con gli sguardi (forse anche tramite tecniche di ipnosi) tale per cui chi era addetto alla cassa finiva per perdere la bussola e i due riuscivano ad andarsene con i soldi di proprietà più quelli dei resti: sei – settecento euro ad ogni colpo. In una occasione, presso l’area di servizio Fabro est (altri colpi sono stati consumati a Giove e nel Ternano) il furto è diventato una vera e propria rapina perché il cassiere, accortosi di quanto accaduto, li ha rincorsi fino al parcheggio e ne è scaturita una colluttazione a seguito della quale i due sono comunque riusciti a fuggire. Ora la donna, dopo un primo tentativo andato a vuoto di eseguire l’ordinanza, si è consegnata alla caserma della Stradale di Orvieto ed è attualmente rinchiusa nel carcere perugino di Capanne. L’uomo, gravato da numerosi precedenti per vari reati tra cui anche il sequestro di persona, è ancora uccel di bosco.
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