Prendere atto del mancato risanamento finanziario del comune e decidere le azioni da compiere per porvi rimedio non è più solo un problema dell’amministrazione Concina poiché gli effetti di tale fallimento compromettono e vincolano ogni nuova politica di bilancio per i prossimi anni.
Ciò che maggiormente sconcerta è l’ignavia con la quale, come gli struzzi, i responsabili della situazione continuano a negarla in attesa di improbabili novità salvifiche.
Al di là delle più severe e stringenti norme sulla redazione del bilancio inserite dai recenti decreti governativi il perdurare dello squilibrio strutturale tra entrate e uscite del Comune di Orvieto è facilmente desumibile dai seguenti dati:
- Il deficit ereditato nel 2009 era di 7,5 mln praticamente la stessa cifra del deficit con il quale è stato chiuso l’ultimo consuntivo del 2012. A prima vista dunque sembrerebbe che seppur non si sia riusciti a risanare i vecchi debiti almeno non ne sono stati fatti di nuovi. Non è così in quanto nel frattempo sono stati venduti (farmacia, mattatoio, bar centrale, locali dal san francesco , ecc..) per un incasso di circa 5 mln utilizzati a copertura della spesa corrente.
- Sono state inserite nel corso degli ultimi bilanci una serie di entrate straordinarie e irripetibili e quindi non strutturali ( recupero evasione ici, contravvenzioni, ecc.) per almeno altri 3 mln.
- Sono stati elusi accantonamenti indispensabili sia per la controversia sugli swap sia per la svalutazione dei crediti relativi ai residui attivi di vecchia e vecchissima data per almeno altri 1,5 mln.
In altre parole ogni anno solare il comune ha speso circa 3 mln in pù rispetto a quanto incassato.
Cosa fare?
Per colmare questo squilibrio è inutile insistere con provvedimenti di tagli alla spesa. Non che non sia necessario andare avanti con la razionalizzazione e l’eliminazione degli sprechi, ma sostanzialmente ciò che può esser risparmiato non può che essere reimpiegato a copertura di servizi e manutenzioni oggi del tutto abbandonate.
Pertanto si deve seguire la strada di una nuova e produttiva politica delle entrate mettendo a reddito la città www.unireipuntini-orvieto.it .
Una politica di bilancio di successo non dipende dall’abilità tecnica di un soggetto preposto è sempre, invece, il risultato di un’azione di governo collettiva e condivisa ispirata da una visione di trasformazione della città e del suo funzionamento.
In questo senso la figura dell’assessore comunale al bilancio può esser superata a favore di un’altra figura a cui siano demandati i compiti della verifica di programma e controllo della gestione.