di Uil Terni
La realizzazione anche in Umbria di una centrale unica del 118 è un fatto sicuramente positivo, tuttavia anche sull’emergenza-urgenza la presidente Marini dimostra di considerare il territorio ternano di serie B.
Infatti ha dichiarato, inaugurando la centrale unica, che la risposta sanitaria in Umbria è basata “sull’appropriatezza” evidentemente ricomprendendo però nello stesso termine situazioni completamente diverse: da un parte il territorio provinciale di Terni dove ci sono ambulanze del 118 che a bordo non hanno ne medici ne infermieri e dall’altra, tutto il resto dell’Umbria, dove invece in tutte le ambulanze è garantita la presenza di personale sanitario. Nel ternano su 11 ambulanze solo 5 registrano la presenza di personale sanitario mentre le altre 6 vedono la presenza solo di volontari che non possono effettuare manovre invasive. Essi possono essere abilitati ad effettuare solo manovre di primo soccorso ma non di soccorso avanzato, quindi non l’emergenza sanitaria in quanto prerogativa appunto, del personale sanitario. Un’anomalia sembrerebbe tutta ternana che riguarda una larga popolazione tra cui una parte della città di Terni, i comuni della Valnerina, della zona Acquasparta, Montecastrilli Avigliano ed anche Lugnano, Attigliano, Guardea, Giove, ecc
L’efficacia dell’intervento del 118 non può essere misurata solo nella velocità del trasporto in ospedale, dove inizieranno le cure del paziente. Invece l’ambulanza deve essere vista come il pronto soccorso che si porta direttamente sul posto dell’evento. Infatti l’azione sanitaria di cura del paziente inizia già sul luogo e soprattutto durante il percorso in ospedale dove può comportare l’applicazione di protocolli per la somministrazione di farmaci salvavita, l’utilizzazione dell’elettrocardiografo, fleboclisi e presidi sanitari, la monitorizzazione del paziente. Tutte manovre invasive che possono essere praticate durante il trasporto e che talvolta potrebbero addirittura essere decisive per mantenere in vita il paziente o per evitare comunque ripercussioni dannose. A Terni città sono disponibili solo due ambulanze e un’ automedica per una popolazione di oltre 100.000 unità. Una sola ambulanza ha l’infermiere professionale a bordo.
Eppure è la stessa normativa regionale, oltre al buon senso, ad impone uniformità di trattamento per tutti gli umbri ma il presidente Marini e i sindaci ternani fanno finta di non saperlo. L’assessore alla sanità, Franco Tomassoni, ha affermato che in Umbria non vi sono “tante sanità locali, ma una sola sanità regionale….” Evidentemente non considera ne la situazione dell’edilizia ospedaliera ne dello stesso 118 che non consentono proprio di affermare che in materia sanitaria il territorio ternano abbia lo stesso ed uniforme trattamento di quello perugino. Bisognerebbe ricordargli che l’Umbria non si ferma a Todi. Una difformità che permane persino all’interno della stessa ASL 2 (Orvieto, Terni, Foligno, Spoleto) visto che a Foligno-Spoleto le ambulanze hanno tutte personale sanitario a bordo mentre a Terni no. Anche a Terni, per quanto riguarda il soccorso avanzato, si dovrebbe garantire almeno un infermiere su ogni ambulanza del “118”.
Sul problema la Uil ha negli anni passati promosso una petizione che ha raggiunto oltre 4.000 firme, organizzato convegni con esperti, effettuato conferenze stampa, posto la questione nel confronto sindacati-ASL. Ma di risultati concreti ancora niente. La UIL il 7 giugno 2011 ha anche ottenuto una audizione da parte della II Commissione Consiliare del Comune di Terni, ottenendo unanimi apprezzamenti. Ma in quanto a risultati… niente. I nostri amministratori non sembrano nei fatti per niente interessati a tutelare la cittadinanza.
I sindaci, a cui prima di tutti spetta tutelare gli interessi del territorio, esultano per aver superato campanilismi, rivalità o derby: ok, ma ciò non può essere solo perché le partite sono già tutte perse a tavolino.
E’ giusto invece pretendere dalle istituzioni locali un maggiore impegno a difesa del nostro territorio, anche per quanto riguarda il servizio del 118 perché almeno nell’urgenza ed emergenza tutti i cittadini umbri (compresi i ternani) abbiano le stesse garanzie.