ORVIETO – Nati quattro anni fa dalla felice intuizione del primario di Ostericia e Ginecologia del Santa Maria della Stella di Orvieto Riccardo Morelli (nella foto), i “Venerdì orvietani” sono diventati nel tempo un’occasione imperdibile di aggiornamento per ginecologi, medici generici, ostetriche e infermieri, nonché un momento di confronto di riconosciuto valore nel panorama regionale e nazionale.
Quest’anno l’appuntamento è per venerdì 7 giugno, a partire dalle 14,30 come di consueto presso la sala convegni della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto.
Dopo i numerosi aspetti strettamente legati al parto affrontati nelle scorse edizioni (ipertensione in gravidanza, cardioecografia e aspetti medico-legali dell’asfissia intrapartum nel 2010, sicurezza in sala parto: gestione delle emorragie nel 2011, parto in analgesia e parto in acqua nel 2012), l’approfondimento stavolta è su “Attualità e controversie per la salute della donna”.
Si parlerà di ginecologia oncologica, menopausa, ma anche di prevenzione di traumi ostetrici, di particolari aspetti di diagnostica ecografica e di riabilitazione nel puerperio, con focus affidati ad esperti di alto livello.
Tra i relatori: Emilio Imparato dell’Irccs del Policlinico San Matteo di Pavia, Carmine Nappi, direttore del Dipartimento di Scienze ginecologiche e ostetriche dell’Università di Napoli, Giovanni Scambia, direttore del Dipartimento Tutela della salute della donna e vita nascente del Policlinico Gemelli di Roma, e Claudio Giorlandino, direttore di medicina fetale di “Artemisia Main Center” di Roma.
L’apertura dei lavori sarà preceduta dai saluti del sindaco, Toni Concina e del direttore generale della Asl 2, Sandro Fratini.
Prevista la presenza dell’assessore regionale alla Sanità, Franco Tomassoni e del presidente del consiglio regionale, Eros Brega.
Tra i relatori anche lo stesso Morelli che da quattro anni promuove gli incontri e che – primario di Ostericia e Ginecologia dell’ospedale di Orvieto dal 2007 – ha il merito, insieme al suo staff di medici e ostetriche, di aver portato il reparto orvietano ai risultati di grande qualità che gli sono riconosciuti, tra l’altro, da un indice di attrazione che supera il 40%.