ORVIETO – Chiuso il Caffè Clandestino. Era già successo in passato. Ma si era trattato di sospensione della licenza (dunque di un provvedimento amministrativo con un termine) stavolta, invece, a determinare la chiusura del centralissimo bar orvietano, punto di riferimento immancabile delle serate dei giovani (e non solo) orvietani, è un sequestro penale preventivo.
In altre parole, il giudice per le indagini preliminari Claudio Baglioni, nell’ambito di un’indagine sugli schiamazzi notturni, ha emesso un provvedimento di sequestro che ieri pomeriggio è stato eseguito da polizia e carabinieri. Locale chiuso. La riapertura dipenderà dalle istanze che il titolare del bar presenterà tramite avvocato. Il provvedimento è il frutto di due anni di esposti e di notti insonni per i residenti della zona.
Già a settembre 2011 il caffè era stato chiuso con un provvedimento di sospensione della licenza per cinque giorni come pena accessoria per una decina di verbali collezionati nel corso della precedente stagione estiva. A novembre dello stesso anno, su richiesta della procura, invece, la polizia mise i sigilli agli impianti di diffusione sonora tanto del bar in questione lungo corso Cavour quanto di un altro bar in via Duomo. Ieri il sequestro preventivo dell’intero locale che in poche ore ha fatto scattare già la protesta sui social network con un gran numero di giovani a difendere il diritto al divertimento. Insomma, se queste sono le premesse si preannuncia una nuova estate rovente sotto il profilo della movida e del rumore.
Di seguito la nota della Questura:
Nel primo pomeriggio di oggi (ieri per chi legge, ndr), gli uomini del Commissariato di Polizia e quelli della Compagnia dei Carabinieri di Orvieto hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo penale emesso nella stessa mattinata dall’Autorità Giudiziaria della cittadina etrusca, ai danni di un noto Bar del centralissimo Corso Cavour, il “Clandestino caffè bistrot”.
In particolare il provvedimento di chiusura dell’esercizio Bar è giunto a seguito dei numerosi esposti e denunce presentate nel corso degli ultimi anni da cittadini abitanti nei pressi del bar che hanno sempre lamentato musica ad alto volume provenire nottetempo e soprattutto nei fine settimana, sia dagli impianti stereo sia dai vari gruppi musicali che suonavano intrattenendo gli avventori, molti dei quali spesso ubriachi, anche molto oltre l’orario consentito.
L’esplodere dell’estate ultimamente aveva riportato prepotentemente a galla il problema, mai risolto bonariamente tra le parti né dal comune, i cui provvedimenti ( lo sostiene il Giudice delle Indagini Preliminari del tribunale che ha scritto il decreto di sequestro) sono stati quasi sempre disattesi.
Le immancabili chiamate al 113 della Polizia ed al 112 dei Carabinieri, e non solo nei fine settimana, avevano pressoché monopolizzato l’intero operato notturno delle Forze di Polizia a competenza generale, i cui interventi, peraltro sempre tempestivi e sanzionatori, non hanno sortito l’effetto che viceversa era auspicabile.
Il mancato effetto deterrente poi di un sequestro penale per gli stessi motivi effettuato nel 2011, ma solo riferito alle apparecchiature stereo, e l’avvenuta chiusura di quel procedimento con una oblazione hanno indotto l’Autorità Giudiziaria, su proposta e richiesta di Polizia e Carabinieri, ad emettere il provvedimento di sequestro preventivo quale misura cautelare e provvisoria, per impedire che il reato “possa aggravare o protrarre le conseguenze di esso ovvero agevolarne la commissione di altri”.