ORVIETO – Ci vogliono deroghe ai vincoli ambientali per velocizzare la ripulitura del Paglia e risarcimenti non solo (e non tanto) per beni strumentali, ma anche per le merci. Le imprese alluvionate hanno le idee chiare sulle misure più urgenti a cui occorre provvedere senza ulteriori indugi a quasi sette mesi dal disastro che ha colpito la zona commerciale di Orvieto scalo.
Il punto sulla situazione è stato fatto giovedì sera nel corso di un incontro promosso dai gruppi consiliari di minoranza che si è tenuto a palazzo dei Sette, alla presenza dell’assessore regionale Silvano Rometti e del commissario delegato dal Dipartimento della Protezione Civile per l’emergenza, Diego Zurli.
Le aziende, per prima cosa, hanno segnalato l’assoluta urgenza di rimozione dei detriti inerti in esubero e della vegetazione arborea divelta che ancora costituisce un pericolo di occlusione delle luci dei viadotti. Questione già sollecitata nelle scorse settimane.
Fabrizio Cortoni, in qualità di presidente del comitato 12 novembre 2012 ha proposto ai rappresentanti della Regione presenti una delibera che deroghi rispetto ai vincoli di qualsiasi natura, ambientali o paesaggistici, che stanno rallentando la rimozione di inerti, vegetazione e rifiuti speciali.
Ma c’è anche la questione dei risarcimenti. Le aziende riconoscono l’impegno della presidente Catiuscia Marini che ha ottenuto di poter destinare il 25% del riparto di 46,4 milioni di euro dei fondi stanziati con la legge di stabilità (250 milioni) ai risarcimenti di privati e aziende . Ma si tratta, a loro giudizio, di un successo a metà, soprattutto per le aziende, perché il provvedimento prevede risarcimenti per i soli beni strumentali e non per le merci. E per questo aspetto le imprese chiedono una correzione del provvedimento che così fatto darà accesso ai bandi regionali sono annunciati a breve solo ad una minoranza degli imprenditori danneggiati.
In attesa dei 46,4 milioni di euro frutto del riparto tra le Regioni colpite dagli eventi alluvionali del novembre 2012 dei fondi stanziati con la legge di stabilità, sono però praticamente pronti per essere spesi i 7 milioni assegnati con il riconoscimento dello stato di emergenza. Le risorse – come hanno ribadito assessore e commissario – dovranno essere impiegati per lavori di somma urgenza e per il recupero delle somme già spese. Il Comune di Orvieto ha anticipato una cifra attorno ai 500mila euro. Tra i lavori di somma urgenza rientra la messa in sicurezza del ponte dell’Adunata, le opere di messa in sicurezza lungo l’asse tra l’Adunata e il torrente Chiani e la salvaguardia idraulica del sottopasso in corrispondenza del parcheggio dei pendolari. Infine, nel corso dell’incontro l’associazione Val di Paglia bene comune ha rilanciato il progetto recuperare il fiume alla fruizione pubblica, trasformando il tratto urbano del Paglia in un parco.