ORVIETO – In una Orvieto finalmente baciata dal sole, si è rinnovata ieri la magia del corteo storico che con la magnificenza dei suoi costumi ha scortato la processione religiosa del Corpus Domini accompagnata quest’anno, nel primo anno di Giubileo eucaristico straordinario, dal cardinal Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli.
Smagliante come sempre (a dispetto delle difficoltà, non ultima quella in mattinata per la presenza in piazza d’Armi del luna park che ha complicato l’uscita), il corteo storico è tornato ad affascinare orvietani e turisti accorsi in maniera copiosa. Un bagno di folla quest’anno ha infatti coronato l’atteso evento.
Per l’edizione appena consegnata agli archivi c’era qualche motivo di curiosità in più, almeno per gli orvietani abituati ad identificare i costumi con dei volti noti della città. Una curiosità legata ai tanti abiti, anche importanti, che hanno cambiato figurante.
L’attesa in particolare era tutta per il nuovo Conestabile chiamato ad indossare il costume che fu di Sergio Riccetti per 55 anni e negli ultimi sette di Alberto Bellini. Le dimissioni del ceramista orvietano dall’associazione e dal corteo hanno scatenato una corsa al costume che si è conclusa con la scelta da parte del comitato di gestione dell’associazione Lea Pacini del giovane Emanuele Mazzi, toscano d’adozione ma orvietano di origini.
L’effetto sorpresa che si voleva creare effettivamente c’è stato, ed è rimasto tutto sommato intatto anche nel dopo sfilata, in considerazione del fatto che Mazzi (che non ha sfilato con l’elmo calzato come si era detto) non è molto conosciuto in città. Il risultato, in ogni caso, è che il nuovo Conestabile non ha strabiliato. Forse perché, al di là delle indubbie qualità estetiche e del rigore con cui il giovane ha interpretato la figura, gli orvietani sono rimasti spiazzati dal confronto inevitabile con i figurati che lo hanno preceduto.
Mazzi è molto più giovane e con caratteristiche fisiche diverse, a partire dalla corportaura più esile fino all’assenza della barba che aveva da sempre caratterizzato il personaggio.
Da subito ha suscitato invece grande ammirazione la figura del nuovo Capitano dei Balestrieri impersonato da Renato Graziani che ha strappato anche appalusi lungo il percorso.
Per il resto le due processioni, storica e religiosa, hanno sfilato in maniera coordinata e senza troppi sfilacciamenti, come è accaduto invece a volte negli anni passati.