ORVIETO – E’ orvietano, ha 50 anni, con piccoli precedenti di polizia. Fa l’usciere nella Capitale e questo suo viaggiare su e giù l’aveva trasformato in un secondo lavoro. Perché da Roma, dove acquistava a quanto pare da un nigeriano pregiudicato, portava la droga – eroina e cocaina – ad Orvieto smistandola poi tra diversi clienti di età compresa tra i 30 e 50 anni. Tra loro c’era anche Daniele Cavalloro, il trentenne orvietano morto per overdose il 17 marzo scorso.
Il cinquantenne e il nigeriano di 42 anni – A.C. e L.O. rispettivamente le iniziali – sono stati arrestati nella serata di giovedì su ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del tribunale di Orvieto, su richiesta della locale procura, per spaccio e morte in conseguenza di altro reato. Ovvero sono ritenuti i responsabili del decesso di Cavalloro.
Con loro è stato tratto in arresto anche un 24enne del Grossetano – J.C. le iniziali – di professione musicista, legato ad un nome noto della musica italiana. Negli stessi giorni in cui è morto Cavalloro, avrebbe ceduto stupefacenti ad Orvieto ma in maniera autonoma, per questo l’accusa per lui si limita allo spaccio. Il giovane è adesso ai domiciliari.
L’attività d’indagine, condotta dai carabinieri della compagnia di Orvieto sotto la direzione della procura, è partita esattamente due mesi fa quando nell’arco di 24 ore la città di Orvieto ha assistito a due morti per overdose, quella di Cavalloro appunto e quella di Emanuele Vita.
“Gli accertamenti svolti sui tabulati telefonici, le numerose testimonianze ed informazioni raccolte dai militari della stazione di Orvieto unitamente al nucleo operativo della compagnia, uniti a prolungati servizi di osservazione e pedinamento posti in essere sia nel comprensorio orvietano che nel hinterland capitolino – riferisce l’Arma – hanno permesso di appurare un fiorente giro di stupefacenti (cocaina ed eroina) sulla Rupe di Orvieto messo in atto” dal 50enne, “che avvalendosi del supporto di un pregiudicato nigeriano domiciliato in Roma, riforniva diversi soggetti di età compresa tra i 30 e 50 anni. Proprio tra questi clienti vi era il 30enne orvietano, deceduto per overdose nel mese di marzo”.