ORVIETO – Condannato a nove mesi il presidente dell’Aman, Marco Venturi. Così ha stabilito il giudice del tribunale di Orvieto Gianluca Forlani al termine del procedimento per omicidio colposo e violazione delle norme di sicurezza sul lavoro a carico del presidente dell’azienda multiservizi amerino-narnese che ha in gestione la manutenzione della rete idrica.
La vicenda giudiziaria che si è chiusa ieri mattina con la sentenza di primo grado è collegata alla morte di Angelo Quadraccia, operaio Aman, di Amelia deceduto il 20 giugno 2009 in un chiusino a Montecchio in località Molinella nel corso di un intervento per la riparazione di un guasto.
Quadraccia doveva chiudere da solo la saracinesca dell’acquedotto, per permettere ai colleghi di effettuare l’intervento sulla condotta. Ma l’acqua non si era mai fermata, e quando i colleghi andarono a verificare cosa fosse successo, lo trovarono esanime, col corpo a galla nel tombino.
L’accusa che per Venturi aveva chiesto un anno e sei mesi ha insistito molto nel corso del processo sulle carenze del piano della sicurezza della municipalizzata, alle strumentazioni inadeguate o presunte tali all’epoca in dotazione alle squadre fino all’assenza di una planimetria di tutti gli impianti in gestione (Quadraccia era intervenuto sul chiusino sbagliato).
La condanna penale si somma alla sanzione di 7mila euro inflitta a suo tempo dalla Asl di competenza, per mancata attuazione delle norme di sicurezza, carenze nella preparazione del personale, dell’attrezzatura adeguata e della valutazione dei rischi. E al risarcimento di 300mila euro già concordato con l’assicurazione per la famiglia dell’operaio che – assistita dai legali Francesca Carcascio e Loris Mastrella – ha ritirato la costituzione di parte civile.
La difesa dal canto suo parla di sentenza ingiusta. Certo il ricorso in Appello. “Non sussistono le violazioni contestate dalla procura – spiega il legale Anna Picciolini che ha sostenuto la difesa con l’avvocato Manlio Morcella -. Si è trattato di una morte accidentale che esula dalle condotte eventualmente negligenti del datore di lavoro il quale ha sempre ottemperato agli obblighi di legge in tema di sicurezza”.