di Claudio Tarmati
Speriamo che tutti noi, a partire dalla classe dirigente del partito, possiamo imparare da questa sconfitta, in modo da non commettere in futuro gli stessi errori. E’ noto che le vittorie hanno tanti padri e le sconfitte sono orfane, ma questo metodo noi del PD non ce lo possiamo più permettere. Innanzi tutto non possiamo più permetterci di auto assolverci, di cercare il capro espiatorio, in questo caso il sottoscritto, senza effettivamente affrontare i problemi che stanno sul tappeto.
Non possiamo inoltre, dimenticare che le difficoltà interne al centrosinistra hanno portato durante il corso dell’ultima consiliatura: l’uscita precoce del SEL dalla coalizione di governo e la conseguente fine dell’unità politica a sinistra; l’uscita della componente socialista dalla maggioranza con la consegna delle deleghe al sindaco da parte del dell’assessore di riferimento Piero Tilli; l’uscita dalla giunta e dalla maggioranza dell’allora vice sindaco Sandro Focarelli, depositario di una tradizione e cultura politica importante nella nostra realtà; ed infine il commissariamento del comune. Era ovvio che tali eventi non potevano che ripercuotersi molto negativamente sulle recenti elezioni amministrative.
La mia non disponibilità a candidarmi a sindaco, ufficialmente espressa negli organi locali di partito, ha voluto rappresentare un contributo per superare tale fase politica e per favorire il ricompattamento del centrosinistra. Cosa che purtroppo non è avvenuta. Per me l’impegno politico, è prima di tutto, impegno sociale che non può trasformarsi in rincorse del potere ed in personalismi sterili.
E’ in questo quadro che smentisco una mia disponibilità a ricoprire l’incarico di assessore nell’attuale amministrazione, incarico che, peraltro, non mi è mai stato offerto. Come già detto prima delle elezioni, rimane comunque la mia disponibilità, a lavorare nell’interesse del paese e del partito a cui, a livello locale ho contribuito a fondare. Spero che tutti noi comprendiamo che lo sviluppo di un territorio e di una comunità non possano essere demandati ad altri.
Siamo noi di Castelgiorgio gli unici titolati ed interessati a perseguire gli interessi della nostra comunità. E’ questa una certezza che ho maturato da tempo. Troppo spesso chi dovrebbe farsi parte diligente di interessi diffusi, in realtà si limita a perseguire i propri, anche bruciando promettenti risorse locali, così come è avvenuto con Gabriele Anselmi. Un valido giovane che deve poter rappresentare anche per il futuro, una risorsa importante per Castelgiorgio.