di Comitato pendolari Roma – Firenze
A fronte dell’
aumento di ben ulteriori 10 euro per l’abbonamento mensile intercity (siamo a 163 euro/mese), aumentano a oltre 1 ora e venti i tempi di percorrenza dei treni ‘più veloci’, gli Intecity. Sembra certo che dal prossimo 9 giugno peggioreranno anche orari e dei tempi di percorrenza degli ultimi due treni ‘accettabili’ per i pendolari. Stiamo parlando dell’IC della mattina (IC 581) che parte da Chiusi alle ore 7:10 e da Orvieto alle 7.30 e del suo corrispondente al ritorno alle 18:15 da Roma (IC 596).
Con il nuovo orario a fronte di 15 minuti di anticipo i treni fermeranno a Orte, uscendo dalla direttissima, ma arriveranno a Roma più tardi dell’orario attuale!
Sulla tratta Roma Firenze i pendolari sono letteralmente abbandonati. Gli unici due treni con tempi di percorrenza decenti utilizzati da centinaia di lavoratori e studenti che partono da Arezzo, Chiusi, Orvieto avranno tempi di percorrenza di un’ora e tredici minuti trasformandosi, nei fatti, in regionali (tempi di percorrenza per Chiusi sulla carta 1:31 ma nei fatti 1:45) e quelli che vengono chiamati “regionali veloci” sono in realtà treni locali con tempi di percorrenza che superano l’ora e cinquanta.
Il Comitato pendolari Roma-Firenze ha chiesto l’intervento dell’assessore ai trasporti dell’Umbria e della Toscana, è necessario un intervento tempestivo.
Siamo di fronte ad una situazione assurda, costi di lusso per un trasporto che non arriva invece ad assicurare nemmeno standard minimi di vivibilità.
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