ORVIETO – Ultimatum della Provincia alle società sportive: fuori dagli impianti orvietani dal 26 aprile per la mancata disponibilità a concorrere alle spese delle utenze sostenute attualmente in toto da palazzo Bazzani. “Quanto sta accadendo ha dell’inverosimile ed è di una gravità inaudita” tuona il consigliere Andrea Sacripanti (Pdl) che chiede il ritiro immediato del provvedimento.
Di seguito le dichiarazioni di Sacripanti:
“La Provincia di Terni ha notificato alle società sportive la revoca delle autorizzazioni all’utilizzo degli impianti sportivi a far data dal 26 aprile 2013, a causa, si legge nella raccomandata, della mancata sottoscrizione, da parte di quest’ultime, dell’apposita scrittura privata in forza della quale le stesse associazioni avrebbero dovuto concorrere alle spese delle utenze (acqua, luce e riscaldamento) che l’Amministrazione sostiene per la gestione degli impianti medesimi.
Quanto sta accadendo ha dell’inverosimile ed è di una gravità inaudita. La Provincia di Terni, infatti, è l’unico soggetto contrattualmente obbligato al pagamento delle utenze e non può, pertanto, avanzare alcun diritto nei confronti delle associazioni sportive né costringere quest’ultime a sottoscrivere impegni di spesa tanto più minacciando la revoca delle autorizzazioni.
Tale comportamento intimidatorio non è accettabile!
Non può, la Provincia, far ricadere sulle associazioni sportive, che necessariamente poi dovranno a loro volta rifarsi sulle famiglie dei giovani atleti, gli errori commessi dai suoi amministratori, presenti e passati, nella gestione degli impianti, gestione che è divenuta negli anni insostenibile a causa sia del trattamento di favore adottato nei confronti dei soggetti gestori, A.d.A. per Terni e la Coop. Luigi Carli per Orvieto, sia per la superficialità con cui è stata esternalizzata la fornitura, centralizzata e non controllata, delle utenze.
Al riguardo, è bene ricordare che dal 1° novembre 2007 al 31 ottobre 2012, a seguito di espletamento di gara ad evidenza pubblica, la Provincia ha affidato la gestione degli impianti sportivi a due soggetti, l’A.d.A. per l’impiantistica ternana e la Coop. Carli per quella orvietana, i quali , a fronte di un canone di concessione annuale irrisorio, rispettivamente € 18.000+IVA e € 200+IVA, hanno incassato direttamente dalle associazioni sportive cifre considerevoli, rispettivamente € 180.000 circa e € 36.000 circa annui.
Dunque, rifacendo i conti per tutta la durata della convenzione, mentre la Provincia ha incassato dai gestori soltanto € 91.000 + IVA (90.000 dalla A.d.A e 1000 dalla Coop. Carli), gli stessi gestori hanno introitato dalle associazioni sportive circa € 1.080.000 (900.000 circa dalla A.d.A e 180.000 circa dalla Coop. Carli).
E la Provincia? Oltre a dover provvedere all’ordinaria e straordinaria manutenzione degli impianti, in virtù della citata convenzione si è obbligata a dover fare fronte, lei e soltanto lei, al pagamento di tutte le utenze, acqua luce e gas, gestite da società esterne in modo centralizzato per un costo annuale di circa € 420.000 che, riferito alla durata quinquennale della convenzione, ammonta a € 2.100.000, euro più euro meno.
L’attuale Amministrazione ha tollerato i termini di questa gestione, a dir poco fallimentare, non raccogliendo gli inviti che più volto le ho rivolto di rivedere i canoni di concessione e i costi delle utenze entrambi divenuti eccessivamente onerosi per la Provincia. Si pensi che i contatori di luce e gas continuano a girare anche quando gli impianti non sono utilizzati e ciò a causa delle forniture centralizzate gestite da società esterne.
La stessa Provincia, altresì, scaduti i termini della precedente convenzione, non ha provveduto ad espletare una nuova gara per l’affidamento degli impianti, ma ha ritenuto opportuno prorogare la convenzione medesima fino al 30 giugno 2013 aumentando sia il canone di concessione in capo ai gestori, sia, guarda caso, le tariffe di utilizzo degli impianti spettanti alle associazioni sportive. E’ evidente che l’aumento del 20% delle tariffe compensa, se non in tutto in buona parte, l’aumento dei canoni subìto dai gestori. A pagare, insomma, sono sempre e soltanto i cittadini!
Sul punto vale anche ricordare che la proroga, così come è stata disposta, non contemplando cioè soltanto la posticipazione del termine finale, ma prevedendo la variazione della consistenza delle prestazioni, presenta profili di illegittimità perché integra, in realtà, la fattispecie di un nuova convenzione stipulata privatamente tra le parti e quindi si può considerare a tutti gli effetti un atto adottato in violazione al dettato della legge regionale n. 5/2007 la quale dispone l’obbligo, per gli enti locali, di procedere a gara ad evidenza pubblica per l’affidamento della gestione degli impianti sportivi di proprietà degli stessi.
In ogni caso la proroga, seppur illegittima, fa salvo lo schema della convenzione iniziale secondo cui i gestori pagano il canone di concessione alla Provincia, le associazioni corrispondono ai gestori i costi delle tariffe di utilizzo e la Provincia si fa carico dei costi delle utenze. Tutto ciò fino al 30 giugno 2013.
Queste premesse rendono maggiormente comprensibile i motivi per cui la Provincia, dopo aver aumentato del 20% le tariffe di utilizzo giustificando già allora tale aumento con l’esigenza di provvedere al pagamento dei costi delle utenze divenute per Lei insostenibili, non può pretendere adesso che le associazioni sportive si sobbarchino di ulteriori costi, i quali, per contratto, sono imputabili esclusivamente a Lei, né può interrompere unilateralmente l’efficacia della convenzione, seppur illegittimamente prorogata.
Tale comportamento evidenzia ancora una volta l’incapacità amministrativa della Giunta Polli e anche uno spiccato indice di insensibilità politica dal momento che, non curante della crisi economica attuale, chiede alle associazioni sportive, le quali andrebbero invece sostenute perché svolgono un ruolo centrale nel sistema sociale della nostra provincia, di farsi carico di costi insostenibili e ciò al fine di arginare gli effetti di una sconsiderata gestione della cosa pubblica perpetrata negli anni.
Questi amministratori che non si fanno scrupoli ad esercitare il loro potere per ottenere ciò che in realtà non è loro dovuto e che si permettono di minacciare la controparte, qualora non ottemperi a quanto illegittimamente richiesto, di danni ingiusti e irreparabili sotto il profilo giuridico, umano e sportivo, si pensi soltanto al fatto che molte squadre sono impegnate nei finali di stagione tra cui anche i play off, questi amministratori dovrebbero capire una volta per tutte che non sono adatti a svolgere una funzione così delicata e convincersi che è meglio che restino a casa. Al riguardo comunico che ho richiesto in via d’urgenza la convocazione della II commissione, competente per materia, per discutere dei fatti come sopra esposti alla presenza dell’Assessore Beco al quale chiedo di ritirare il provvedimento.”