ORVIETO – Stop al secondo casello, il processo della politica tra recriminazioni e amarezza. Dopo il “no” ufficiale di Autostrade per l’Italia che ha fatto tramontare definitivamente un sogno alimentato per gran parte dalla politica per oltre dieci anni, i principali sostenitori del progetto del casello cosiddetto Orvieto nord che doveva sorgere in località Ponte Giulio, hanno molto da recriminare. A partire da chi per primo aveva lanciato l’idea.
“Vogliamo ricordare come è andata? – esordisce l’ex assessore Antonio Barberani allora Forza Italia – il casello nord è un’idea di qualche anno fa, nata addirittura dall’interno dell’allora associazione Tuscia. Nell’anno 2008, due entusiasti cittadini, provocarono un incontro su questo tema presso la Commissione infrastrutture. Erano presenti – ricorda Barberani – i due entusiasti cittadini promotori (Carlo Perali e Antonio Barberani), l’assessore Giuseppe Germani, il responsabile infrastrutture del Pd, l’onorevole Paolo Brutti e il presidente di detta commissione, il compianto senatore Angelo Cicolani di Forza Italia. Posso dimenticare qualcuno. In quell’occasione, a cui seguirono altre, si registrò un impegno governativo per la realizzazione del casello Orvieto Nord, utilizzando dei fondi residui Anas già trovati. In seguito – continua l’ex azzurro – l’allora assessore povinciale, nonchè vicepresidente, Loriana Stella si attivò con convinzione per le opere di viabilità secondaria necessarie al progetto. Sarebbe stata un’opera fondamentale per l’economia orvietana, non solo al fine di decongestionare il traffico dell’Amerina, ma per avviare una zona di sviluppo in una località a scarsissimo impatto ambientale e sicuramente non sondabile (il riferimento è evidentemente alla complanare, ndr). Mocio non ci ha mai creduto e Concina disse che le sue mirabolanti conoscenze avevano riavviato il progetto rinvenuto dormiente in qualche cassetto. Oggi la fine, definitiva, ma ampiamente annunciata”.
Grande amarezza anche da parte dell’ex assessore provinciale Loriana Stella (Parito democratico) che mette i puntini sulle “i” anche rispetto alle presunte responsabilità circa l’impasse che a suo tempo subì la pratica. “Orvieto, l’Orvietano e tutti noi abbiamo perso un’ulteriore occasione di crescita e di sviluppo – afferma Loriana Stella – Assicuro che ho avuto modo di seguire per qualche tempo, direttamente, l’iter di quel progetto infrastrutturale e, a fine 2008, la società Autostrade aveva messo in bilancio 5 milioni di euro per la realizzazione del nostro casello. La Provincia e il Comune avevano fatto la loro parte, ritardò la firma del protocollo d’intesa finale perché l’allora assessore regionale ai Lavori pubblici, Giuseppe Mascio, su pressione di un consigliere comunale orvietano, non volle firmare “se prima non partiva la variante di Sferracavallo”. Poi vennero le elezioni 2009, quelle 2010 e probabilmente – conclude la Stella – altri territori hanno seguito di più i loro progetti, allora ancora non presentati, alla società Autostrade, vedi la nuova uscita A1 di Ferentino (Frosinone) o quelle nelle Marche sulla A16”.