ORVIETO – La Corte dei Conti mette alle strette il Comune di Orvieto su indebitamento, alienazioni ed equilibri di bilancio. Pesati rilievi, per previsioni troppo ottimistiche, anche su multe e recupero dell’evasione. Sotto la lente della sezione regionale di controllo c’è il preventivo 2012 e, al termine degli approfondimenti chiesti già a novembre, la Corte dei Conti non soddisfatta muove numerose e pesanti osservazioni che gettano (ulteriori) preoccupanti ombre sul reale stato delle casse comunali e sulla correttezza del bilancio. A partire dall’indebitamento.
Con la delibera (datata 28 febbraio e non sembra che al momento siano stati presi provvedimenti) l’organismo di controllo della magistratura contabile fa notare come nel 2014 il Comune di Orvieto avrà superato abbondantemente i limiti di indebitamento arrivando al 5,43% contro il 4% ammesso al massimo dalla legge. Di qui, l’invito esplicito a “procedere con ogni cautela nell’assunzione di nuovo indebitamento e ciò in particolare – sottolineano i magistrati – tenuto conto dell’alta esposizione dell’ente in strumenti derivati che comporta il sostenimento di notevoli oneri finanziari”.
La Corte dei Conti certifica poi come la “gestione delle alienazioni patrimoniali per il Comune di Orvieto” sia “affetta da considerevoli e ricorrenti criticità”. Le perplessità riguardano soprattutto il fatto che si tratta di “previsioni di alienazioni patrimoniali costantemente riproposte negli anni e mai realizzate”.
Un rilievo questo che si ricollega direttamente e in maniera strettissima ad un altro, ovvero quello, forse il più grave, sugli equilibri di bilancio, equilibri – dicono i giudici – che “pur rispettati, risultano solo formalmente costruiti”.
A causa delle alienazioni che non si realizzano mai, come detto, ma anche di diversi altri fattori. Qualche esempio? In linea di massima si tratta di previsioni di entrate eccessive, poco prudenziali, ottimistiche o gonfiate che dir si voglia. Come in tema di recupero dell’evasione dove la Corte dei Conti ricorda, in estrema sintesi, che l’accertamento non equivale alla riscossione.
Stesso discorso sulle multe i cui incassi previsti per il 2012 sono, per i giudici, “eccessivi” rispetto alle riscossioni 2011 e non in linea con un trend triennale costantemente in calo. I proventi sarebbero contabilizzati secondo criteri non del tutto in linea con i principi contabili e l’organismo di controllo non tralascia di indicare il corretto sistema di contabilizzazione.
Infine, la Corte dei Conti raccomanda di provvedere “con ogni sollecitudine” alla costituzione del fondo per la contrattazione integrativa che dovrebbe avvenire all’inizio dell’esercizio o comunque essere almeno inserita nel preventivo, perché, spiegano i magistati, “il ritardo nella costituzione, rallentando l’avvio della contrattazione, di fatto impedisce la corresponsione della quota del trattamento accessorio legata alla produttività individuale e collettiva sulla base dei verificati incrementi di efficienza”.