“Si avvicina la scadenza per l’approvazione del regolamento IMU e delle relative aliquote per l’anno di imposta 2013 ed il Comune di Orvieto non ha ancora chiarito quanto e se intende rivedere le aliquote applicate nel 2012, insostenibili per le aziende del territorio. Nonostante le continue sollecitazioni, gli incontri e le richieste ufficiali, l’Amministrazione tarda a darci una risposta sulla strada che intende intraprendere e questo silenzio acuisce la nostra preoccupazione”.
A parlare è il Presidente della Sezione Territoriale di Orvieto di Confidustria Terni, Danilo Mira, portavoce degli industriali del territorio che temono una nuova stangata per i fabbricati produttivi e per gli alberghi anche nel 2013.
La nuova manovra fiscale già scritta dal governo e pronta a colpire le imprese affonda le proprie radici nel decreto “Salva Italia” di fine 2011, che interviene sul moltiplicatore della rendita catastale, aumentato da 60 a 65 (dopo esser passato l’anno scorso da 50 a 60), ma anche nelle nuove regole sancite della “Legge di stabilità”. Quest’ultima prevede che l’Imu 2013 calcolata sull’aliquota base del 7,6 per mille sia incassata per intero dallo Stato e cancella la facoltà per i comuni di applicare sconti. Per gli enti locali c’è invece la possibilità di alzare l’aliquota fino al 10,6 per mille, incassando il gettito eccedente. Impietoso il confronto con la vecchia Ici: +70% nel primo scenario, +112% nel secondo.
Le aziende già in crisi di liquidità hanno dovuto sostenere l’aliquota massima del 10,6 per mille già nel 2012, non hanno la forza di sostenere anche nel 2013 un ulteriore incremento del peso dell’IMU, che è un’imposta particolarmente penalizzante per le imprese in quanto grava su un bene strumentale all’attività d’impresa e non ha nessuna relazione con l’andamento del fatturato aziendale. Per questo opera in direzione pro ciclica, amplificando e peggiorando le condizioni economiche di un’impresa quando questa registra ricavi in calo.
“Ecco perché si deve porre maggiore attenzione nella determinazione dell’aliquota da applicare per evitare di danneggiare ulteriormente il comparto produttivo del nostro territorio, che nel 2012 ha dovuto affrontare, senza ricevere alcun aiuto, l’emergenza dell’alluvione del fiume Paglia”.
“Pur comprendendo le ristrettezze di bilancio in cui versa il Comune di Orvieto – conclude Mira – chiedo al sindaco un gesto di responsabilità necessario a non compromettere la sopravvivenza stessa delle aziende, che significa soprattutto la perdita di posti di lavoro e perdita di un importante patrimonio di competenze”
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