ORVIETO – Due indagati per la morte di Marco Prosperini, l’architetto orvietano scomparso il 15 dicembre 2010 all’età di 42 anni, cadendo misteriosamente nel vuoto da una delle finestre del suo albergo di via Signorelli.
A distanza di due anni e mezzo dalla tragedia, la procura della Repubblica presso il tribunale di Orvieto si appresta in queste settimane a chiudere l’indagine che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di due persone, individuate come responsabili a vario titolo della scomparsa di Prosperini.
Un decesso non casuale, né tanto meno un suicidio come venne ipotizzato nelle prime ore dopo il decesso. Insomma non non fu una semplice disgrazia. Come noto, infatti, la caduta di quella notte era stata la terza – quella purtroppo fatale – per l’architetto che, tornato da un lungo viaggio di lavoro con la moglie, era caduto altre due volte negli ultimi giorni: prima in Germania su una lastra di ghiaccio e poi di nuovo a Como.
Nei giorni immediatamente successivi al decesso la procura aveva immediatamente disposto il sequestro delle radiografie effettuate all’ospedale di Como, iniziando ad indagare sostanzialmente in tre direzioni per quella che era ritenuta una morte sospetta.
La tragedia si è consumata la notte del 15 dicembre 2010 attorno alle 2,30, quando marito e moglie erano appena tornati a casa dopo alcuni giorni trascorsi all’estero. La donna era rimasta in strada a scaricare i bagagli dall’auto, mentre Prosperini era salito in casa nell’appartamento che la famiglia occupava all’interno dell’hotel di proprietà. E da qui sporgendosi da una finestra, il 42enne era caduto nel vuoto perdendo la vita.