ORVIETO – Rimozione dei materiali di accumulo e risagomatura dell’argine, chiusura di alcuni sottopassi e sistemazione delle fognature. Sono i primi interventi del dopo alluvione individuati dal tavolo istituzionale che si è insediato lunedì in Regione. Il primo pacchetto di opere – secondo il calendario abbozzato da Regione, Provincia, Comune, Consorzio per la bonifica della val di Chiana Romana e val di Paglia e commissario straordinario per le emergenze – dovrà essere ultimato entro giugno.
“I primi interventi che verranno messi in cantiere – spiega l’assessore regionale all’Ambiente Silvano Rometti – ammontano a circa 2 milioni 200mila euro interamente finanziati dalla Regione, di cui un milione derivante dal fondo di protezione civile. A questi lavori, da realizzare entro i primi sei mesi dell’anno, ne seguiranno altri per la mitigazione del rischio idraulico, per un importo complessivo di ulteriori 15 milioni di euro. Una volta concluso il pacchetto degli interventi – aggiunge l’assessore – sarà messo in sicurezza idraulica l’intero sito, senza tralasciare aspetti legati al miglioramento ambientale e paesaggistico dei luoghi e ad una rinnovata fruizione della zona adiacente al fiume da parte dei cittadini”. Ma quali sono gli interventi ipotizzati? Li elenca la Regione. In primo luogo, la rimozione dei materiali di accumulo che si sono depositati con la piena e la risagomatura degli argini dell’area di Ciconia, alla sinistra del fiume. Quindi si metterà mano al sistema fognario responsabile degli allagamenti indiretti nella zona di Santa Letizia. Contemporaneamente sono previsti interventi urgenti sulla complanare, che affianca l’autostrada, con la chiusura di alcuni sottopassi di accesso alla città. Successivamente, tramite i fondi strutturali già finanziati, con la legge di stabilità 2013, si dovrebbe realizzare la completa messa in sicurezza della zona con il completamento della chiusura dei sottopassi ed un nuovo assetto delle aree adiacenti al Paglia.
Programmata anche la realizzazione a monte di casse di laminazione. “Interventi – illustra la Regione – che consentiranno di migliorare l’assetto idraulico della zona, anche trasformandola in una opportunità ambientale grazie alla realizzazione di aree verdi e di un percorso fluviale a disposizione degli abitanti”. Quest’ultima è una richiesta che si sta facendo strada tramite l’associazione dei residenti sorta nel dopo alluvione. Intanto, in procura resta aperto il fascicolo per fare chiarezza sotto ogni aspetto sul disastro che lo scorso 12 novembre ha messo in ginocchio Orvieto scalo ed Allerona.