ORVIETO – Di nuovo l’Italia “tagliata” in due e sgombero di quattro ore per 25 residenti. Ecco le principali misure di sicurezza programmate per oggi quando per l’ennesima volta il brillamento di un ordigno, tornato alla luce dopo 70 anni dal conflitto mondiale, comporterà la chiusura dell’A1 e la paralisi di ogni attività nel raggio di 500 metri dal luogo delle operazioni.
Il luogo è quello di ritrovamento della bomba, ovvero località Ponte Giulio in un tratto del fiume a 300 metri circa dall’A1. Più distante, invece, la Ferrovia che infatti non è interessata da provvedimenti di alcun genere. Nel perimetro di salvaguardia, per quanto piccolo, rientrano per coincidenza però tre Comuni, sono quelli di Orvieto, Allerona e Castel Viscardo. A partire dalle 8,30 verranno evacuate una ventina di persone, 5 residenti ad Allerona e 20 a Castel Viscardo (per la nota anomalia di via Mazzini, ad Allerona scalo, dove la strada ricade per metà sotto un Comune e per metà sotto l’altro). La stessa area dovrà essere liberata anche dai veicoli. Il tutto fino al termine delle operazioni di brillamento previsto intorno alle 12,30. Nello tesso arco di tempo non potranno circolare né auto né pedoni lungo la strada vicinale Orvieto – Allerona, la strada vicinale Piana del Marchese, la strada Poderale Paglia e quella vicinale delle Selcete. Sono sospese ovviamente anche tutte le attività agricole, artigianali, commerciali, venatorie e di pesca ricadenti nell’area dello sgombero ed è stata disposta l’interruzione della fornitura di gas ed energia elettrica, così come vige il divieto di sorvolo dell’area.
I disagi maggiori però sono previsti per la circolazione autostradale. La chiusura è tuttavia di una sola ora, dalle 11,30 alle 12,30 fra i caselli di Orte e Fabro. L’unità di crisi che coordinerà tutte le operazioni dal Centro operativo misto di Bardano si insedierà a partire dalle 8. Le operazioni di coordinamento tecnico-operativo delle attività di gestione dell’emergenza relativa al disinnesco e distruzione dell’ordigno saranno dirette e coordinate dalla Prefettura di Terni presso l’apposita unità di crisi.
Ne fanno parte i funzionari designati da: Prefettura, Regione, Provincia di Terni – Protezione civile, Polizia municipale di Orvieto, Protezione civile di Orvieto, Comuni di Allerona e Castel Viscardo, Questura di Terni, Comando provinciale dei carabinieri, Comando provinciale della Guardia di Finanza, Corpo forestale dello Stato, Vigili del fuoco, VI Reggimento Genio Pionieri, Asl 2, servizio 118, Autostrade per l’Italia, Croce rossa Italiana. Ad eseguire concretamente le operazioni di disinnesco e brillamento saranno gli artificieri del VI Reggimento Genio Pionieri di Roma coordinati dal capitano Matteo Tuzi, già intervenuti ad Orvieto per il brillamento dell’ordigno di Ciconia trovato durante alcuni lavori di escavazione per la realizzazione di un’abitazione privata nel settembre 2011. In quel caso fu possibile trasportare la bomba che brillò presso la cava Sece, stavolta invece la fabbricazione dell’ordigno non consente di seguire la stessa prassi. Si tratta, infatti, di una bomba di aereo ad alto potenziale esplosivo del peso di 500 libbre di fabbricazione americana risalente al secondo conflitto mondiale, con la particolarità di avere una spoletta a lungo ritardo, preparata cioè per esplodere con ritardo, da un minuto a 72 ore. Questo la rende particolarmente pericolosa. Significa che non può essere trasportata e che le operazioni richiederanno qualche accortezza in più. Fiato sospeso dunque dalle 8,30. Con la speranza che vada tutto liscio e che sia tutto finito per le 12,30 come previsto.