ORVIETO – Appalti, operazioni immobiliari non concluse, delibere fantasma. Ci sarebbe un po’ di tutto nel dossier che l’ex assessore Leonardo Brugiotti, orami in guerra aperta con l’amministrazione Concina, ha depositato in questi giorni in procura. Un elenco dettagliato di faccende, sulle quali secondo l’ex assessore varrebbe la pena di far luce fino in fondo. Come sull’affidamento di una parte dei lavori di ristrutturazione del palazzo dei Congressi, affidamento che, sempre secondo l’architetto a cui Concina aveva affidato Urbanistica e Lavori pubblici, avrebbe seguito una procedura in violazione della normativa europea. O come alcune delibere che l’amministrazione comunale avrebbe omesso di pubblicare a tempo debito sull’albo pretorio del Comune, per poi farle comparire miracolosamente on line a mesi di distanza.
Tutto protocollato, tutto documentato, come era consuetudine soprattutto negli ultimi tempi di Brugiotti. Sì, perché, come noto, la frenetica attività di protocollo dell’ex assessore che gli è stata rimproverata più volte anche dal sindaco era cominciata da qualche mese. Su tutte le cose che apparivano ai suoi occhi poco chiare. Più o meno volontariamente, quindi, si andava già componendo il fascicolo virtuale che poi, invece, è diventato in carne e ossa ed è stato consegnato alla procura della Repubblica presso il tribunale di Orvieto. Su alcune vicende inerenti l’Urbanistica e i Lavori pubblici, dal parcheggio di via Roma a una presunta firma falsa su dei bonus di produttività, in ogni caso la procura di Orvieto aveva già da tempo appuntato il proprio interesse.
Beghe giudiziarie a parte, sul fronte amministrativo, dopo il “no, grazie” dell’architetto Caracciolo, langue il toto – assessore. Manca, d’altro canto, poco più di un anno alle elezioni, sempre che il governo Concina non cada prima. Questo, unitamente agli equilibri di una maggioranza sempre più risicata, potrebbero convincere il sindaco a soprassedere rispetto alla nomina di un nuovo membro dell’esecutivo. Tanto più che con l’attuale situazione amministrativa e giudiziaria non c’è certo la fila per ricoprire l’incarico che è stato di Leonardo Brugiotti.