ORVIETO – Scarcerato e subito espulso il cingalese che, nel 2009, accoltellò la moglie a Porano, davanti agli occhi della figlioletta. Gunamuninge Nimalsiri De Silva, quarantasei anni all’epoca dei fatti, ha finito in questi giorni di scontare i quattro anni a cui era stato condannato in primo grado dal tribunale di Orvieto. Ma all’uscita del carcere di via Roma, ad attenderlo ha trovato gli agenti dell’ufficio immigrazione che gli hanno notificato un decreto di espulsione e lo hanno accompagnato coattivamente al centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria. L’uomo, nel maggio 2009, dopo una serata trascorsa in una festa in piazza, dove aveva alzato un po’ troppo il gomito, una volta a casa, in camera da letto, aveva ferito gravemente la moglie, di tredici anni più giovane, colpendola ripetutamente con un coltello davanti alla loro bambina, che all’epoca aveva sei anni. Coltellate alle braccia, alle spalle e alle gambe che avevano procurato alla donna la rottura dell’arteria femorale. La giovane – dissero i referti – non aveva neanche provato a difendersi. Il cingalese, in lacrime al processo, si salvò all’epoca da una condanna più pesante solo perché, dopo il folle gesto, era andato in caserma dai carabinieri a chiedere aiuto. Di fatto, salvando la vita alla donna (se così si può dire) che altrimenti sarebbe morta dissanguata. Tuttora la moglie e la figlia dell’uomo si trovano in una struttura protetta a Terni.