CASTEL GIORGIO – Era inevitabile. Una decisione per qualche verso già annunciata prima delle feste, di fronte alla palese ingovernabilità in cui si era andato a cacciare il paese. Il sindaco di Castel Giorgio Pierluigi Peparello, senza più la sua maggioranza, si è dimesso. Glielo hanno suggerito i numeri (un consiglio comunale con sei voti alla maggioranza e sei all’opposizione non va da nessuna parte) e il buon senso. Ha scelto il momento che ha ritenuto più opportuno per rendere la vacanza amministrativa quanto più breve possibile e poi ieri, all’indomani della direzione del locale Pd, ha ufficializzato la decisione. Pierluigi Peparello, eletto sindaco al secondo mandato nel 2009 col 50% delle preferenze ottenute in presenza di ben 4 liste, ha lasciato la fascia di primo cittadino. C’è rammarico nelle sue parole.
“In questi mesi ho cercato di rimettere il consiglio comunale nelle condizioni di poter esprimere una maggioranza numerica e politica – afferma Peparello – purtroppo è mancata la disponibilità di chi, eletto con la lista “Castel Giorgio solidale”, ha scelto di sedersi sui banchi dell’opposizione, volendo rimarcare il distacco dalle persone e dal progetto di governo che aveva sottoscritto”. “Prolungare ulteriormente questo stato di ingovernabilità, dettato palesemente dai personalismi dei due consiglieri passati all’opposizione – analizza l’ormai ex sindaco – non avrebbe dato all’amministrazione ed al paese la certezza di concludere il mandato rischiando di lasciare per troppo tempo la gestione comunale senza una guida democraticamente eletta dal corpo elettorale”.
La vicenda politica e amministrativa che ha condotto alle dimissioni di Peparello parte infatti da lontano. Prima nel 2010 l’uscita dalla maggioranza di Sinistra ecologia e libertà (tre consiglieri e un assessore esterno con le dimissioni successive anche delle surroghe), fino ad arrivare alle recenti dimissioni di novembre del vicesindaco Sandro Focarelli e dell’assessore socialista Piero Tilli. Se per Sinistra ecologia e libertà la scelta è stata più dichiaratamente politica, è invece apparso da subito del tutto evidente come dietro le più recenti dimissioni degli esponenti di maggioranza si celi il nodo del dopo Peparello. Focarelli e Tilli avrebbero preso le distanze dalle responsabilità di questo mandato amministrativo per avere le mani libere in vista delle amministrative che, a questo punto, si profilano per il mese di maggio. La loro lista ci sarà di sicuro e sarà rinforzata molto probabilmente anche dalla presenza di Marco Meatta, attualmente all’opposizione. Lista civica a se anche per Andrea Garbini. Tonino Fausto, in campo nel 2009, è invece ancora alla finestra. E non c’è ancora un candidato ufficiale del Pd sebbene si vociferi di un possibile candidato all’insegna del rinnovamento generazionale. Insomma a maggio si andrà al voto con non meno di tre liste.
Nel frattempo? Nel frattempo l’ex sindaco Peparello ha venti giorni per ripensarci. Lo farà? “Solo ad una condizione – dice sapendo che trattasi di condizione irrealizzabile – ovvero che torni ad esserci una maggioranza in consiglio comunale”. Qualche mea culpa? “Il mio errore è stato uno, ma fondamentale – dice – E l’ho commesso nel 2009 al momento della composizione delle liste quando, col senno di poi, avrei dovuto fare a meno di qualche personaggio senza il quale avrei comunque ottenuto la maggioranza dei voti”.
La lettera di dimissioni di Peparello