Le toccanti immagini tratte dal film “La vita è bella” di R.Benigni e da “Il bambino con il pigiama a righe” di Mark Herman ci riportano indietro di 68 anni, un tempo lungo che non potrà mai cancellare gli orrori del regime nazifascista. Il 27 gennaio 1945, quando le truppe sovietiche dell’Armata Rossa, nel corso dell’offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di Oświęcim (nota con il suo nome tedesco di Auschwitz), scoprendo il suo tristemente famoso campo di concentramento e liberandone i pochi superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l’orrore del genocidio nazista.
Palazzo Petrus e Oratorio dei Falegnami, alla scoperta di due gioielli artistici dimenticati di Orvieto
I libri possono essere strumenti essenziali per farci scoprire tesori che magari abbiamo avuto sempre sotto gli...