ORVIETO – Chiuso il supplemento di istruttoria nell’indagine in corso alla Corte dei Conti sui derivati. La procura generale della magistratura contabile ipotizza un ulteriore danno di 1,5 milioni di euro a seguito della transazione conclusa dall’amministrazione Concina da dividere in parti uguali tra dirigenti e assessori della seconda giunta Mocio. “Illeso” invece l’attuale governo cittadino. E’ questa la conclusione a cui è giunta la procura generale della Corte dei Conti al termine del supplemento di indagine che si era reso necessario a maggio scorso. Si ricorderà infatti che allora un’ordinanza istruttoria dei magistrati aveva di fatto diviso i procedimenti in due tronconi, Bnl il cui iter era sospeso in attesa della definizione del contenzioso legale tuttora aperto tra la banca e il Comune di Orvieto e Rbs, i cui atti erano tornati in procura per le determinazioni del caso in conseguenza della transazione che è intervenuta. Orbene i giudici hanno concluso il lavoro, arrivando alla conclusione che la transazione conclusa dall’attuale amministrazione avrebbe fatto perdere al Comune ulteriori soldi: 1,5 milioni per la precisione. Da “addebitare” però non a Concina e alla sua giunta, ma a chi aveva votato la rinegoziazione degli swap Rbs nel 2007 e dunque Mocio, con i suoi dirigenti e la sua giunta. Gli inviti a dedurre con tanto di singole richieste sono arrivati praticamente a Natale. Un cadeau di cui molti avrebbero fatto volentieri a meno. Come si ricorderà l’inchiesta che coinvolge complessivamente nei due tronconi ben 18 personalità tra sindaci, assessori e dirigenti del Comune di Orvieto in riferimento a tre delibere del 2001, 2002 e 2007.
L’iniziale contestazione era di 2.650.000 euro da dividere, secondo vari gradi di responsabilità, tra dirigenti (in primis) e politici da un lato per i contratti Bnl (2001 – 2002 e dunque riferibili al mandato di Cimicchi) e dall’altro per la rinegoziazione degli swap Rbs intervenuta nel 2007. A maggio era intervenuta una novità fondamentale con i giudici che avevano accolto la sospensiva per le posizioni legate all’istituto di credito italiano. Per Cimicchi e i suoi, in pratica, il procedimento riprenderà soltanto dopo la definizione della vicenda giudiziaria in corso al tribunale di Orvieto, tra l’attuale amministrazione e Bnl. Sul versante Mocio, invece, ovvero per i contratti Rbs, il procedimento è andato avanti con un’appendice istruttoria legata alla transazione intervenuta nel 2011. Appendice che oggi ha portato ad un’ulteriore quantificazione del danno. Senza però che il danno in questione di 1,5 milioni di euro (pari alla transazione stessa) sia imputabile, a giudizio dei magistrati, all’attuale governo cittadino. Come noto con la transazione l’amministrazione comunale si è impegnata a risolvere i contratti con la banca scozzese corrispondendo la somma di 1,5 milioni di euro, divisi in tre annualità: 600.000 all’anno nel 2012 e 2013 e 300.000 euro nel 2014. Rinunciando di fatto ad instaurare un contenzioso legale. A questo punto si va con ogni probabilità verso il procedimento sul fronte Royal Bank of Scotland in attesa di capire che fine farà l’azione legale che l’attuale amministrazione ha intentato per ora con successo verso la Banca nazionale del Lavoro