ORVIETO – Otto milioni subito per le aziende. Ma anche sospensive e agevolazioni per i privati. Ad un mese dall’alluvione Fondazione Cro, Cassa di Risparmio di Orvieto Spa e Comune di Orvieto hanno presentato ieri le iniziative che si stanno mettendo in campo per la ripresa. Va premesso che il Comune, constatate le proprie finanze, ha dovuto fare dietrofront e non aderirà più, come precedentemente annunciato, al fondo di garanzia necessario per l’erogazione dei finanziamenti (l’amministrazione si propone comunque di intervenire con il sistema dei contributi, come vedremo in seguito).
Il fondo di garanzia però c’è. Non più di 10 milioni come annunciato, ma di 8. Il tutto grazie a Gepafin che mette a disposizione 6,4 milioni di euro e alla Fondazione Cro che contribuirà con 1,6 milioni (somma comprendente anche la quota assicurata dalla Consulta delle Fondazioni Umbre). Sulla base di questo plafond, la Cro Spa ha attivato un intervento mirato per le imprese, in particolare per il ripristino di magazzini e impianti. Si tratta di finanziamenti della durata massima di 6 anni compreso preammortamento sino a 12 mesi e di importo correlato ai danni subiti. La banca inoltre metterà a disposizione sospensive di finanziamenti in essere per la durata massima di 12 mesi, allungamento di durata dei mutui, proroghe su anticipi fatture connesse ad aziende colpite, aperture di credito transitorie in conto corrente. “A tali finanziamenti – ha specificato il presidente della Cro, Marco Ravanelli – saranno applicate condizioni di particolare favore, senza spese per l’istruttoria o per l’incasso delle rate assicurando tempi rapidi d’istruttoria”.
Infine, sono previste agevolazioni e condizioni di favore anche per le famiglie che hanno perso l’auto o gli arredi. Il Comune di Orvieto, dal canto suo, dopo aver speso 350mila euro per i primi interventi e non potendo cancellare Imu e Tarsu agli alluvionati (in assenza della dichiarazione di calamità), opererà nel 2013-2014 con il sistema dei contributi a sostegno delle imprese o in conto interessi o sulle imposte locali. Mentre sta decidendo la destinazione dei fondi raccolti tra il conto corrente aperto presso la Cro e varie altre iniziative.
Intanto, ieri i vigili del fuoco del comando provinciale hanno dato il via agli attesi lavori di messa in sicurezza lungo il Paglia. Si è partiti dall’Adunata con la bonifica dei luoghi e soprattutto con la verifica di stabilità dei piloni del ponte. In particolare, quello della quarta arcata aperta dalla piena, che è anche l’unico a non avere la zattera in cemento alla base. Alla presenza del comandante provinciale Michele Zappia, le squadre Saf e Gos con mezzi idonei continueranno a lavorare almeno per un’altra settimana spostando i lavori, di volta in volta, in tratti diversi del fiume. Gli interventi dei vigili del fuoco – è stato precisato – “non si sostituiscono alle ditte private, ma rendono i luoghi di lavoro sicuri affinchè proprio gli operai dipendenti delle ditte private possano poi lavorare nella massima sicurezza senza alcun rischio di incidente”.